Canone Rai in bolletta: come funziona per le coppie di fatto
28/04/2016 di Redazione
Canone Rai in bolletta, stessi diritti per coniugi e coppie di fatto. Nessuna distinzione per ciò che riguarda il pagamento dell’abbonamento alla televisione pubblica: secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate infatti i componenti della stessa famiglia anagrafica pagheranno il canone una sola volta e nella definizione rientrano anche le coppie non sposate che hanno la residenza nella stessa casa. Saranno poi i singoli Comuni a verificare se le persone legate da un vincolo affettivo convivano effettivamente sotto il medesimo tetto. La notizia è di oggi e porta la firma di Aldo Fontanarosa per Repubblica.
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Scrive Repubblica:
L’Agenzia delle Entrate cita gli articoli 4 e 13 di un Decreto del Presidente della Repubblica. È il numero 223 del 1989. Dice questo decreto che – “agli effetti anagrafici” – la famiglia è “un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela” oppure anche “da vincoli affettivi”. Sono sufficienti dunque, i “vincoli affettivi” purché queste persone convivano ed abbiano la loro “dimora abituale” nello stesso Comune
Insomma, tutto molto semplice: per essere in regola con il Canone Rai in bolletta stessa procedura di chi ha contratto matrimonio. Questi i passaggi che dovranno essere effettuati per non rischiare di pagare due volte la tassa che quest’anno finisce per la prima volta nella bolletta elettrica:
La coppia di fatto si comporta con il canone Rai esattamente come la coppia ordinaria di coniugi. Supponiamo che la casa comune abbia due utenze elettriche, una intestata a lui ed una seconda intestata a lei. Sia la moglie sia la convivente di fatto potranno spedire all’Agenzia delle Entrate una domanda di esenzione. Con questa domanda di esenzione, spiegheranno che non devono pagare il canone Rai perché a questo provvede già il marito oppure il convivente, che sarà l’unico dunque a versare l’imposta
Photocredit copertina ANSA/CLAUDIO ONORATI