Cara maglia, quanto ci costi?

05/08/2012 di Maghdi Abo Abia

INFORMAZIONI QUASI SEGRETE – Ai produttori vennero fatte tre domande. Soffermiamoci sulla prima la quale s’interessava del prezzo del prodotto uscito dalla fabbrica e come si arriva al prezzo finale che come abbiamo visto varia da 60 a 80 euro. Le aziende che hanno risposto a questa domanda sono state Adidas, Givova, Kappa, Joma, Legea, Lotto, Macron. Tutte le aziende non hanno voluto rivelare quello che è il prezzo d’uscita dalla fabbrica. Ognuna di loro ha fornito però delle motivazioni particolari che sottintendono il prezzo finale. Givova, che fornisce Chievo e Catania, ha specificato che molto dipende dal blasone della squadra, che incide sul 30/35 per cento sul prezzo proposto al pubblico.

IL RUOLO DELLE ROYALTIES – Adidas si difende con l’aumento delle materie prime. Joma, che fornisce la Fiorentina, mette in chiaro che tutto dipende dal luogo di produzione, dalla ricerca dei materiali e dai dettagli tecnici -aggiungiamo noi, toppe e scritte- che incidono sul prezzo finale. In questo caso si specificano anche le royalties da riconoscere alla società. Legea conferma che il suo prezzo massimo è di 60 euro dai quali vengono ricavate le royalties. Il tutto viene reso ammortizzabile da un’efficace lotta alla contraffazione ed a una brillante strategia di marketing.

IL COSTO DI UNA MAGLIETTA DELLA SAMPDORIA – Nel dicembre 2011 un articolo del Secolo XIX ci spiegava invece come si arriva al prezzo finale di 80 euro per quanto riguarda una maglietta di calcio della Sampdoria, griffata Kappa, marchio torinese del gruppo BasicNet. La maglia è prodotta in Asia ed il suo costo all’uscita della fabbrica varia da sette a otto euro. Con le spese di trasporto verso l’Italia ed il ciclo produttivo, il prodotto arriva a costare 13-14 euro. A quel punto l’azienda torinese la vende ai negozi di articoli sportivi a 30 per rientrare del costo della sponsorizzazione, che si aggira sugli 1,7 milioni di euro a stagione. Il ricarico del negoziante è del 100 per cento, quindi si arriva a 60 euro. Aggiungiamoci anche l’Iva al 21 per cento ed eccoci qua, euro più euro meno.

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