Carlo Ancelotti: «Al Milan tornerei volentieri»
03/04/2015 di Maghdi Abo Abia
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«Se tornerei a Milanello? Certo che ci tornerei. È l’unico posto dove mi piacerebbe tornare. Sono vent’anni che faccio l’allenatore e sono vent’anni che, in questo periodo, mi chiedo dove sarò ad agosto. Ma non c’è nessuna novità a proposito della mia panchina». Così Carlo Ancelotti, ospite di Piero Chiambretti a «Grand Hotel Chiambretti» e ripreso dal Sole 24 Ore, accende una piccola speranza nei tifosi rossoneri, molti dei quali ancora “vedove” di “Carletto”, che lasciò il Milan al termine della stagione 2008-2009. Niente Juventus, niente Chelsea, niente Psg, quindi. Ma il Milan.
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«LA FORMAZIONE AL MILAN? DECISA SEMPRE DA ME»
Ancelotti negli otto anni passati al Milan da allenatore ha vinto tutto tranne la Coppa Uefa. Nonostante questo ruolino di marcia è stato spesso punzecchiato da Silvio Berlusconi che mal digeriva lo stile di gioco del tecnico di Reggiolo, inventore dell’Albero di Natale e di Andrea Pirlo davanti alla difesa, oltre che dei tre trequartisti in campo simultaneamente. Il tecnico oggi al Real Madrid ha però ribadito di aver sempre scelto da solo: «”La formazione non me l’ha mai fatta. Nessun presidente me l’ha mai fatta perché mi danno tanti soldi, fatemi almeno fare la formazione».
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«INZAGHI? HA FATTO BENE AD ANDARE AL MILAN MA SE NON HAI LA TESTA FREDDA…»
Interrogato su Filippo Inzaghi, Ancelotti dice che il suo ex-attaccante non ha sbagliato a cogliere l’occasione prospettatagli, anche se bisogna essere pronti ad accettare qualche problema. «Secondo me ha fatto bene a prendere il Milan perché quando ti capita l’opportunità di allenare le grandi squadre la devi cogliere. Poi non è detto che le cose vadano sempre nel verso giusto. Credo che la qualità più grande per un allenatore sia la pazienza perché devi gestire tante situazioni e se non hai la testa fredda rischi di creare confusione». E per quanto riguarda la Nazionale, Ancelotti si dichiara “non pronto”. «Mi piace ancora molto quello che sto facendo. Allenare tutti i giorni, stare tutti i giorni sul campo. Avere un ruolo part-time in questo momento non mi darebbe entusiasmo»
CARLO ANCELOTTI, I SUCCESSI AL MILAN –
Carlo Ancelotti al Milan vinse tra 2002 e 2009 qualcosa come otto trofei: uno Scudetto (2003-2004), una Coppa Italia (2002-2003), una Supercoppa Italiana (2004), due Champions League (2002-2003 e 2006-2007), una Coppa del Mondo per club (2007). “Carletto” da giocatore fu anche una colonna portante del primo ciclo vincente dei rossoneri. A Milano dal 1987 al 1992, anno del ritiro, vinse due Scudetti (1987-1988 e 1991-1992), una Supercoppa Italiana (1988), due Coppe dei Campioni (1988-1989 e 1989-1990), due Supercoppa Uefa (1989 e 1990) e due Intercontinentali (1989 e 1990). È inevitabile quindi che questo nome accenda nei tifosi rossoneri un qualcosa che molti magari non sentono più di avere.
AL MILAN NON C’E’ PACE –
Nel frattempo, però, i rossoneri continuano a macinare problemi. Ora è la volta di Sulley Muntari che, attraverso il suo agente, fa sapere che non vuole essere convocato, con il beneplacito della società.
@MuntariOfficial ha chiesto di nn essere convocato, visto che nn rientra nei piani tecnici per la prossima stagione. @acmilan ha dato l'ok.
— Federico Pastorello (@fedepastorello) 3 Aprile 2015
Il ghanese, con contratto in scadenza nel 2016 e al centro di molte polemiche (su Twitter e non solo è stato spesso preso di mira dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini, noto milanista), ha scoperto di non essere nei piani futuri della dirigenza e ha deciso di togliersi gli scarpini, almeno per questa stagione, sperando in una collocazione futura nella MLS americana o in Premier League, dov’era andato, a peso d’oro, dopo le stagioni all’Udinese. Non si escludono, però, anche team italiani, interessati all’agonismo e alla grinta che il mediano di rottura assicura in ogni partita.
(Photocredit copertina Gettyimages).