Come Casapound ha conquistato Lucca

01/09/2017 di Redazione

Casapound ha una nuova roccaforte, Lucca. La città toscana, circa 90 mila abitanti, è stata protagonista di uno dei maggiori exploit dei cosiddetti fascisti del terzo millennio. Il movimento fondato da Gianluca Iannone ha infatti ottenuto un clamoroso 8%, ben superiore rispetto alle percentuali che ottiene di solito, alle comunali dello scorso giugno.

CASAPOUND, COME HA VINTO A LUCCA

La lista di Casapound ha preso un po’ meno del 5%, ma la coalizione che ha sostenuto Fabio Barsanti, il coordinatore locale del movimento di estrema destra è arrivata vicina come non mai alla soglia della doppia cifra. Una lunga inchiesta dell’Espresso spiega perché Casapound è riuscita a imporsi a Lucca. Secondo l’articolo di Roberto Di Caro, che ha intervistato molte persone di Lucca, dal sindaco del PD Alessandro Tambellini, vittorioso per pochi voti in un combatuttitissimo secondo turno col centrodestra, a molti semplici cittadini, Casapound è la forza politica più presente, o quasi, sul territorio. Venti o trenta attivisti che dialogono con le persone per i problemi dei loro quartieri, in una città dove tutto o quasi ruota attorno al centro. «Composti, ben vestiti, niente ostentazione, zero rappresaglie quando un collettivo di sinistra gli rovesciò palate di letame davanti alla sede. Attentissimi a non tracimare nell’iconografia del fascista violento e sprezzante. Determinati ma rassicuranti, dev’essere l’ordine di scuderia».

LE CHIAVI DEL SUCCESSO DI CASAPOUND A LUCCA

Casapound però non ha ottenuto molti voti a Lucca solo grazie a un mascheramento moderato. I rapporti con il mondo degli ultrà delle Lucchese sono stati decisivi per insediarsi sul territorio. L’attivismo di Blocco studentesco, l’organizzazione di Casapound di rappresentanza degli studenti delle superiori, è stato molto efficace. Le polemiche contro i quasi 300 migranti in città e un campo rom semi istituzionalizzato hanno fatto il resto, visto che nonostante il profilo più istituzionale il movimento guidato da Barsanti a Lucca non ha certo rinunciato all’armamentario sovranista contro presunte invasioni e soldi da dare ai neonati invece che agli stranieri. «L’elemento decisivo che ha portato voti e consensi, è stato il lavoro capillare sul territorio. Ciò che un tempo svolgevano da dio il Pci e la Dc. Da tre anni almeno, non solo sotto elezioni, Barsanti e i suoi camerati di CasaPound girano, ascoltano, danno voce alla protesta di ogni singolo attore, comitato, gruppo».

Foto copertina: Patrizia Cortellessa/Pacific Press via ZUMA Wire

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