Caserta: un rogo distrugge l’azienda anti camorra Cleprin

Fumo nero, fiamme alte, che ingoiano tutto. Il lavoro di una vita, una fabbrica intera. Succede in Campania, dove ieri un incendio ha devastato l’azienda di detergenti “Cleprin” (leader nel settore per prodotti ecocompatibili), sul territorio di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. E potrebbe non esser un banale corto circuito, bensì una distruzione voluta, programmata. Perché la Cleprin è una azienda anti camorra, ha denunciato il racket, mandando alla sbarra importanti esponenti del clan locale.

guarda il video:

Casamare -Loc. Campofelice- Immagini impressionanti dell’incendio divampato questa notte intorno all’una e trenta e che ha completamente distrutto tutta l’area produttiva della CLEPRIN, la prima parte ad essere distrutta sono stati i capannoni, poi le fiamme hanno avvolto e distrutto gli uffici. Molte autobotti dei vigili del fuoco presenti sul posto, i pompieri hanno lavorato tutta la notte, dopo 5 ore ancora l’incendio non è stato del tutto spento. Si cerca di capire l’origine dell’incendio non si esclude una probabile matrice dolosa. Una vera notte da incubo, eravamo presenti sul posto ed è indescrivibile le scena a cui ci siamo trovati ad assistere. (vid,1)

Posted by Bigbrother Ambiente on Giovedì 23 luglio 2015

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CLEPRIN E L’IMPRENDITORE CHE DENUNCIA IL CLAN

– L’imprenditore Antonio Picascia qualche anno fa aveva fatto arrestare e condannare gli estorsori del clan Esposito.
Nel 1997 Antonio subì delle pressioni per far assumere il fratello di un boss locale. Declinò l’invito. Loro insistevano: lunedì successivo il ragazzo avrebbe comunque dovuto lavorare. Da quel momento in poi sono partite le minacce. «Alla presenza mia – ha raccontato Picascia a Rainews – del mio socio, di quello che era un funzionario del comune e il fratello del boss. “Finora siete stati tranquilli adesso se volete star tranquilli questa cosa s’ha da fare”». L’imprenditore denunciò tutto agli agenti di Mondragone. Una scelta, un cambio di vita che ha portato a quattro arresti e al sogno (seppur con difficoltà) di una realtà differente.

CLEPRIN.  POCHE ORE FA LA VISITA DI CANTONE

–  Il coraggio di Picascia è stato ricordato poche ore prima dell’incendio, durante la visita del presidente dell’Anac Raffaele Cantone al bene confiscato intitolato ad un mobiliere che non si piegò mai davanti agli Esposito, Alberto Varone. Appena qualche ora dopo l’intervento di Picascia al convegno con Cantone, l’incendio. Le forze dell’ordine non escludono nessuna pista. Le minacce continue, la visita di Cantone e la probabile origine dolosa del rogo fanno certo riflettere.

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