Catalogna, la lunga giornata del referendum: scontri con la polizia, voto a singhiozzo
01/10/2017 di Gianmichele Laino
10.15 – Il sindaco di Barcellona Ada Colau ha parlato di atto codardo da parte del governo. Ecco il tweet:
Un presidente de gobierno cobarde ha inundado de policía nuestra ciudad. Barcelona ciutat de pau, no té por #MésDemocracia @marianorajoy
— Ada Colau (@AdaColau) 1 ottobre 2017
10.00 – SCONTRI IN CATALOGNA: LA POLIZIA CARICA ANCHE GLI ANZIANI Le operazioni di voto vanno avanti a macchia di leopardo. La polizia ha fatto irruzione a Girona e a Barcellona. Non hanno risparmiato nemmeno le persone anziane. Guarda il video QUI.
9.00 – La polizia nazionale spagnola ha iniziato ad intervenire in alcuni seggi elettorali in Catalogna, dopo che i Mossos d’Esquadra (la polizia catalana) non si sono attivati
La policia espanyola aconsegueix entrar a l’institut Jaume Balmes de Barcelona https://t.co/mdVu7T1Vy8 #refND pic.twitter.com/8Orzr1IYZh
— NacióDigital (@naciodigital) 1 ottobre 2017
8.30 – Il portavoce del governo catalano, Jordi Turull, ha annunciato stamani un cambio nella logistica del voto per il referendum, per permettere di votare in qualunque seggio della propria zona, non solo in quello di riferimento. Lo riferisce La Vanguardia. In questo modo, le persone potranno votare anche se il proprio seggio sarà chiuso dalla polizia.
_______________________________________________________________________
Le hanno accolte al grido «voteremo, voteremo!». Questa mattina, in diversi seggi della Catalogna dove oggi, 1° ottobre, dovrebbe celebrarsi lo storico referendum per l’indipendenza, sono arrivate le prime urne e le prime schede elettorali. Sotto l’occhio vigile dei Mossos, le forze dell’ordine catalane, che per il momento hanno deciso di non sequestrare il materiale.
LEGGI ANCHE > La Catalogna si prepara al referendum sull’indipendenza che la Spagna bloccherà
CATALOGNA REFERENDUM, COSA STA SUCCEDENDO
La tensione resta alta in Catalogna, dopo le proteste dei giorni scorsi, l’arresto di alcuni funzionari della regione autonoma e le parole al veleno che hanno alimentato il dibattito politico di queste ultime settimane. I catalani, guidati dal presidente della regione autonoma Carles Puigdemont, cercheranno di far valere il loro diritto al voto, nonostante i divieti e le resistenze di Madrid, dove la Suprema Corte ha dichiarato incostituzionale il referendum di oggi.
CATALOGNA REFERENDUM, L’ATTEGGIAMENTO DELLA GUARDIA CIVIL
Barcellona resta divisa in due, tra coloro che chiedono a voce alta l’indipendenza della Catalogna e quelli che restano in linea con la posizione del governo spagnolo di Mariano Rajoy. Oggi, è annunciata una giornata di grande tensione, con le forze dell’ordine della Guardia Civil che presidiano i seggi che, a loro volta, sin da questa notte, sono stati raggiunti da centinaia di persone, accampate presso le cabine per cercare di far valere quello che loro stessi considerano un diritto inalienabile.
Sui social network, intanto, si stanno diffondendo istruzioni su come affrontare correttamente la giornata elettorale. Gli organizzatori del referendum invitano i cittadini catalani a non diffondere notizie o immagini delle urne nei seggi «per non dare piste» alle forze dell’ordine. Che, però, a quanto pare, hanno scelto per il momento la strada della tolleranza, limitandosi a effettuare controlli di routine, a individuare le persone presenti ai seggi e a presidiare i luoghi.
(FOTO: ANSA/ LUCA LAVIOLA)