Un briciola di tessuto consente di ricostruire la cornea. E ridare la vista

03/11/2017 di Redazione

Le cellule staminali possono essere impiegate per ricostruire la cornea e ridare la vista a chi ha subito lesioni oculari. È un traguardo raggiunto grazie ad una tecnologia tutta italiana che prevede il prelievo di una «briciola» di tessuto dalla lesione da uno dei due occhi del paziente, una biopsia di un millimetro, dalla quale quale vengono estratte le staminali, e poi la ricostruzione in laboratorio. Ne ha parlato all’AdnKronos Salute uno degli inventori, Graziella Pellegrini, docente di biologia applicata presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

RICOSTRUZIONE DELLA CORNEA GRAZIE ALLE CELLULE STAMINALI

La specialista ha illustrato i risultati del suo lavoro nei giorni scorsi a Roma al Palazzo dell’Informazione  in occasione del Simposio ‘Restoration of Vision’ (organizzato dalla Fondazione Ri.Med in collaborazione con l’Istituto la Vision di Parigi e la School of Medicine dell’Università di Pittsburgh). «Il tessuto – spiega la professoressa Pellegrini – provenendo dallo stesso paziente, non produce nessun tipo di rigetto. Togliamo la cicatrice che si è formata sull’occhio e riapplichiamo il suo tessuto ricostruito in laboratorio. Con questa tecnologia abbiamo un’integrazione perfetta perché le cellule ‘riconoscono se stesse’ nell’organismo del paziente. Questo porta a un recupero della funzione visiva, in alcuni casi direttamente, nel giro di breve tempo. Nei casi più gravi, con lesioni profonde, c’è bisogno di ricorrere a un intervento in due step. Il recupero della funzione visiva, e la stabilità della superficie dell’occhio, è oggi documentato fino a 15 anni dopo il trapianto».

 

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La nuova tecnologia ci dice in sostanza che recupero totale della vista è possibile, che è possibile una terapia risolutiva, definitiva. «Non parliamo di un farmaco tradizionale, che deve essere periodicamente riapplicato. Si fa una volta, nel caso di qualche minima complicazione due volte (in rarissimi casi), senza nessun rischio», dice l’esperta. Il recupero della vista con le staminali interessa soggetti ciechi in seguito a incidenti causati da acidi, basi o fuoco, come può essere uno schizzo di calce per un muratore, l’acido della batteria per un meccanico o l’abuso di lenti a contatto che ha causato un danno post-infettivo o un’ustione termica.

(Foto: un’immagine Dpa di archivio. Fonte: archivio Ansa)

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