Chi c’è dietro Matteo Renzi?

Chi c’è dietro Matteo Renzi? La domanda è retorica, ma Libero di oggi la prende sul serio per imbastire una prima pagina dedicata al presidente del consiglio incaricato e a tutti i suoi “suggeritori”, non accusati di occultismo ma quasi. La prima pagina di Libero:

chi c'è dietro matteo renzi

CHI C’E’ DIETRO MATTEO RENZI – L’articolo di Franco Bechis comincia puntando il dito su quel Guido Tabellini che oggi è considerato ministro dell’Economia in pectore. Dietro il quale, come al solito, ci sarebbe la manina dell’Ingegnere:

C’è chi vede quella manina infatti nell’improvvisa emersione nel toto-ministri del nome del professore di Economia ed ex Rettore dell’Università Bocconi, Guido Tabellini. La sua candidatura non è nuovissima nella vigilia della formazione dei governi. Era già emersa perfino nel 2008, per la squadra di Silvio Berlusconi, come alternativa a Giulio Tremonti. Tabellini ha due estimatori influenti: Sergio Marchionne (che aveva influenza sul cavaliere,mane ha pure su Renzi) e appunto De Benedetti. Entrambi lo hanno voluto cooptare in azienda. E infatti Tabellini siede nel consiglio di amministrazione di Fiat Industrial e in quello di Cir, la holding operativa del gruppo De Benedetti. Una candidatura con padrinato evidente.

Ma tra i nomi spunta anche quello di Franco Bernabé, ed è importante far notare che nell’occasione lo sponsor non è considerato De Benedetti, ma l’amico d’infanzia di Renzi Marco Carrai. Il quale, oltre ad essere socio di una società in partecipazione con Bernabé, ha anche ottimi rapporti con Chicco Testa, l’ex presidente di Legambiente poi diventato presidente dell’Enel e nuclearista convinto.

Chi c’è dietro Matteo Renzi? Le foto di Libero

GLI AMICI DEGLI AMICI DI MATTEO – Ma l’elenco non finisce qui. Descritto come molto vicino a Carrai è infatti Fabrizio Palenzona, ex sindacalista e poi banchiere in Unicredit oltre che collezionista di poltrone tra AdR, Aiscat, Autostrade e così via. Palenzona sarebbe stato lo sponsor di Lucrezia Reichlin, data al ministero dell’Economia per qualche ora ieri sui giornali italiani. E non finisce qui:

Ma c’è sempre Palenzona, sia pure a braccetto con Paolo Fresco (altro rapporto di Renzi ricevuto in dote da Carrai) dietro l’emergere e il solidificarsi della candidatura a ministro di Mauro Moretti, il manager che da una vita guida le Ferrovie italiane. Fra i padrinati dell’ultima ora ne è emerso uno istituzionale e in qualche modo naturale: l’appoggio – assolutamente solitario e perdente – dato dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, alla riconferma del suo ex direttore generale, Fabrizio Saccomanni, all’Economia.

Infine, ci sono i nomi considerati vicini a Renzi fin dai tempi delle primarie di Firenze e di quelle contro Bersani:

Nomi in qualche caso ben noti, come il finanziere David Serra (anche lui inventato da Carrai) e del patron di Tod’s e Fiorentina, Diego Della Valle. Ma anche qualcuno emerso meno dalle cronache fiorentine: come l’ex banchiere che guidò Lazard in Italia (e fondò Euromobiliare), Guido Roberto Vitale, o il finanziere Francesco Micheli (in coppia con il figlio Carlo). Enorme il peso su Renzi di Vincenzo Manes, presidente dell’Intek group e finanziatore generoso delle fondazioni con cui il sindaco di Firenze ha scalato la grande politica. Contano – enonpoco -anche due personaggi che vengono dalla diplomazia e dalle reti di lobbingamericane, comeJohnPhillips – ex found raiser di Barack Obama,ora ambasciatoreUsain Italia. O il più oscuro Michael Ledeen, repubblicano assai conservatore, uomo simbolo dell’American Enterprise Institute

Da segnalare che quello di Ledeen è un nome che rientra periodicamente nelle discussioni sugli influencer americani dei politici italiani. Non ultimo si parlò di Leeden come sponsor del progetto Decidere.net di Daniele Capezzone: vero è che i due si conoscevano e stimavano, ma tutta la storia era soltanto complottismo.

Governo Renzi: il totoministri

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