Inter e Moratti: chi è Erick Thohir?

01/06/2013 di Maghdi Abo Abia

BASSI STIPENDI – Il ticket Thohir – Levien ha quindi pensato ad un progetto nuovo, ad uno stadio di proprietà che sia prossimo ai mezzi pubblici. La vecchia proprietà, rappresentata da Will Chang, aveva buttato gli occhi su una proprietà nei pressi del Nationals Park mentre i nuovi hanno rifiutato l’offerta di Baltimora, dove le autorità avrebbero offerto uno stadio da 25 mila posti. Thohir ha poi spiegato di aver investito nel Dc United anziché in Europa, almeno fino ad oggi, per via di un Salary Cap più basso rispetto al vecchio continente. Di contro ha promesso d’investire per avvicinare i “colossi”, ovvero i Los Angeles Galaxy ed i New York Red Bull. Ed è stato un tour dei Galaxy in Indonesia a far innamorare l’ex vicepresidente del comitato olimpico locale del calcio americano.

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MENO SOLDI SPESI MEGLIO – “Non significa che non voglio spendere soldi ma sono uno sportivo. Spendo per vincere il campionato, non per comprare giocatori. Devono esserci più americani perché giochiamo negli Usa. Daremo una mano anche alla Nazionale”. Queste le parole di Thohir che dovranno trovare, qualora venissero usate anche in Italia, l’appoggio dei tifosi che di contro stanno già chiedendo investimenti. Investimenti. La parola magica. A quanto pare questi però latitano. Il nuovo stadio è una chimera, nel senso che a quanto pare la casa dei Dc United resterà il vecchio Rfk ancora per qualche tempo ma sopratutto l’amore con la tifoseria potrebbe di fatto non sfociare mai.

UNA STAGIONE DIFFICILE – Il perché lo spiega Adam Taylor, giornalista di Sbnation, intervistato in esclusiva da Fcinternews, ha spiegato che il proprietario passa la maggior parte del suo tempo in Indonesia e delega a persone di sua fiducia il governo della società. Il problema è dato dal fatto che i nuovi arrivi non si sono dimostrati migliori dei vecchi, il progetto tecnico di fatto non è mai partito, i tifosi sono scontenti ma dirigenti e tecnico sono ancora al loro posto, segno che lui non agisce. Sul capitolo stadio Taylor ha poi spiegato che l’imprenditore ha puntato molto sulla gente locale per convincere le autorità a dare i permessi. FcInter1908 sul tema aggiunge che la promessa di un avvio della costruzione a partire dal 2013 verrà quasi sicuramente disatteso.

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GLI SCAMBI USA – EUROPA – Ed a proposito di tifoseria, su Black and red United si parla anche della possibilità che Thohir possa portare i giovani di casa nerazzurra a giocare con i D.C. United, un po’ come avviene con l’Udinese che manda i più acerbi o al Granada (Liga) o al Watford (Championship, la serie B inglese). Solo che il campionato di calcio americano vale molto meno di questi due campionati. Inoltre già nelle giovanili Usa giocano ragazzi indonesiani della nazionale locale Under 23 come Sainey Nyassi o Syamsir Alam, ritenuti però inadeguati dagli stessi supporters. Se si replicasse il meccanismo anche sull’Inter quindi si punterebbe ad abbassare il salary cap riducendo le spese con il proprietario che si affiderebbe a persone terze per la gestione -un po’ come avviene con James Pallotta a Roma- e con il rischio che possa usare la squadra come “vetrina” per qualche promettente ragazzo indonesiano.

I PROGETTI – Posto che il calcio è cambiato ed i talenti possono nascere in ogni dove e con qualsiasi nazionalità, vedi Radja Nainggolan -appunto di origine indonesiana, anche se con passaporto belga-, è evidente che al di là delle belle parole, Erick Thohir verrebbe in Italia con l’obiettivo di investire ed il meccanismo sarebbe chiaro. Intanto cavalcherebbe il desiderio di Massimo Moratti, voglioso di dare all’Inter una casa tutta nuova, uno stadio fresco di costruzione, un po’ come ha fatto con il Dc United. Successivamente sfrutterebbe la sua proprietà per distribuire la Serie A, la Coppa Italia ed eventualmente le competizioni europee attraverso il suo network. Infine ne approfitterebbe per rilanciare il marchio in Asia.

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TUTTO E SUBITO – Attenzione, non si tratta d’intenzioni vere visto che siamo ancora in fase preliminare, ma di supposizioni corroborate dalla ricostruzione di Forbes. Massimo Moratti ha già fatto sapere che sarebbe disposto a cedere non più del 40 per cento e stadio compreso in nome di un distaccamento graduale dalla Beneamata. Thorir vuole tutto e subito, evidentemente in previsione dell’inizio prossima stagione. Inoltre, considerando i 300 milioni offerti e le perdite pari a 150, a Moratti resterebbero in mano 150 milioni. Un po’ poco per chi ha investito oltre 1 miliardo di euro. Per Affaritaliani l’occasione è più unica che rara per via sia delle perdite sia del valore del marchio, pari a “soli” 400 milioni di euro, un’inezia rispetto agli oltre 900 del Milan.

UNA STORIA D’AFFARI – Infine, e questa forse è la cosa più importante per un tifoso, la nuova proprietà probabilmente non ci metterà il cuore della vecchia. Se Massimo Moratti ha fatto follie economiche, è stato solo per amore di colori che sono entrati nel Dna della famiglia grazie al papà Angelo. Certo, la nuova proprietà potrebbe investire 60 milioni per il mercato, ma se consideriamo che il solo Icardi, dalla Sampdoria, ne costerebbe 15, si capisce che in fondo qualcosa per i nerazzurri è cambiato davvero. Alcuni tifosi chiedono un cambio repentino di proprietà confidando in nuovi successi. Altri restano freddi e Milano inizia a vedere volare via un pezzo della sua storia, direzione Jakarta. Nella speranza che questo serva a mantenere grande la società fondata nel 1908 al ristorante “L’orologio”. (Photocredit Getty / Lapresse)

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