Chi è Guido Vadalà, il nuovo Messi che la Juve ha voluto per liberare Carlitos Tevez
24/06/2015 di Boris Sollazzo
GUIDO NAHUEL VADALA’ CHI È –
Nasce l’8 febbraio 1997 nel barrio Jose Cura di Rosario, la città di Lionel Messi, Guido Vadalà. Dieci anni dopo. Chissà, dev’essere l’agricoltura di quei posti, o la cucina, oppure l’aria, visto che a Villa Gobernador Gàlvez, dipartimento di Rosario e sempre provincia di Santa Fe è nato anche Ezequiel Lavezzi. Tutti e tre piccoli, veloci, molto tecnici.
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GUIDO VADALA’ IL RUOLO –
Ala destra naturale e funambolica, è nel mirino del Barcellona già a 12 anni – fu applaudito dai talent-scout ma saltò il trasferimento per colpa di un padre troppo presuntuoso e chiacchierone – dopo gli esordi nel Club Provincial de Rosario. In seguito alla delusione europea entra nel vivaio del Boca Juniors. Qui presto diventa una delle stelle, fin dalle categorie d’età più basse, riuscendo a coprire anche i ruoli di seconda punta e centravanti di manovra e inserimento. Ha accelerazioni clamorose, è irresistibile negli spazi stretti, nonostante il fisico non ha paura dei contrasti. Se saprà metter su muscoli, sarà veramente difficile fermarlo. Difficile batterlo anche nello studio: ha finito la scuola secondaria superiore e ora è deciso a imparare una lingua e a studiare giornalismo sportivo. Insomma, ha da poco raggiunto la maggiore età ma già pensa alla vita dopo il ritiro dal calcio. Testa sulle spalle e piedi fini, il meglio.
GUIDO VADALA’ I RECORD –
Nel 2013-2014 dove, nell’Under 20, sotto età, ha fatto ben 32 gol in 29 partite. Nella stagione seguente nelle giovanili ha continuato a segnare (almeno) un gol a partita e poi si è regalato l’esordio nella Coppa Libertadores. Due partite, in cui mostra tutta la sua bravura: nella prima è scatenato, entra al posto di Palacios a 15 minuti dalla fine del match contro il Palestino, pressa, dribbla, infine consegna un assist a Jonathan Calleri, ora nel mirino del Palermo.
GUIDO VADALA’, L’ITALIA NEL DESTINO –
A 12 anni, c’erano molti in fila per Guido. Ma nessuno scommise su di lui: era esile – lo è tuttora, poco più di 60 chili per 1,68 (alto come Diego Maradona), praticamente Spadino Robbiati – e nessuno ebbe il coraggio di metterlo sotto contratto. Neanche all’Atalanta, che di solito i giovani bravi non se li fa scappare. Neanche alla Juventus, che lo segue da 7 anni ma finora mai aveva operato l’affondo decisivo. Negli ultimi due anni ha decuplicato il suo valore (da 250.000 dollari a 2 milioni) ed è diventato famoso per i 7 gol segnati, in una sola partita, ai pari età dell’Argentinos Jrs (prima squadra di D10S, altro segno del destino?), nel novembre scorso.
GUIDO VADALA’ E LA JUVENTUS –
I bianconeri però non vogliono bruciarlo e lo inseriranno all’interno della squadra Primavera, pur puntando molto su di lui. Carlos Bianchi sosteneva che in due anni poteva diventare il nuovo Messi. E lo ha detto un anno e mezzo fa. “Sono parole che non hanno prezzo per me – ha commentato il ragazzo – per me lui è l’allenatore con la A maiuscola”. Vasco Arrubarrena, attuale mister del Boca, ci crede così tanto da farlo allenare spessissimo con la prima squadra e averlo fatto esordire nella coppa più amata. E alla Bombonera. Dove il 7 luglio verrà presentato Tevez.
GUIDO VADALA’ E CARLITOS TEVEZ –
I suoi idoli sono Riquelme e Messi. Ma un giorno Guido Vadalà disse: “lo ammiro molto, guardo quello che fa, cerco di imitarlo, mi incanta quando è in campo e provo spesso a rifare le sue giocate”. E si riferiva a Carlitos Tevez. Ora si scambiano le squadre. Il destino sa disegnare strade imprevedibili, ma magiche. Chissà che non si incontrino con la maglia dell’Argentina. “Il mio sogno è giocare in Nazionale” ha detto Guido. A vederlo giocare, ci metterà poco ad arrivarci.