Da Cuzco a Machu Picchu sul treno degli Inca
07/12/2010 di Mariachiara Ventura
Prima parte del reportage dal paese andino: il Vistadome usa una tecnologia elaborata dagli indios per arrivare alla città perduta.
Ci sono diversi modi per arrivare alla città inca di Machu Picchu e mentre i più avventurosi si addentrano nella selva seguendo i vari cammini tribali, che possono durare dai 4 ai 7 giorni, i comuni mortali si affidano al treno. Anche in questo caso, le scelte sono diverse: dal treno Backpacker, (30 dollari a biglietto andata e ritorno) frequentato da coloro che preferiscono il risparmio al comfort, all’Hiram Bingham, il lussuoso treno stile Orient Express che prende il nome dall’esploratore che scoprì Machu Picchu, sui 300 dollari a biglietto. Nel mezzo il Vistadome, sugli 80 dollari a biglietto, e mai soldi meglio spesi per un biglietto di treno.
IN PARTENZA – Si parte da Poroy, 20 minuti dal centro di Cusco, ad un orario alquanto ingrato, le 6.30 di mattina, ma necessario se si vuole raggiungere Machu Picchu, visitarla e tornare a Cusco in una sola giornata. Infatti, anche se i chilometri da percorrere sono soltanto 94, il viaggio in treno dura quasi tre ore e mezzo. Questo accade per diversi motivi: in alcuni punti la strada, che percorre il Valle Sagrado costeggiando il Rio Urubamba, è parecchio accidentata (ci sono tratti in cui i binari distano pochi centimetri dall’argine del fiume), senza contare che la moderata velocità del treno permette di godersi il panorama dalle grandi finestre situata al lato dei sedili come anche sul soffitto del treno e scattare foto decenti, il che, visto il paesaggio, non è poco. Inoltre, c’ è da considerare il significativo dislivello tra le due città: mentre Poroy si trova a circa 3500 metri, la cittadina ai piedi della montagna, Aguascalientes, altrimenti conosciuta come Machu Picchu Pueblo, raggiunge “solo” i 2040. Ciò significa che nel limitato tratto di strada, il treno dovrà scendere di almeno 1000 metri, cosa non facilissima, ma risolta proprio grazie agli ingegnosi Inca. Infatti, a circa metà strada, gli altoparlanti che, oltre agli annunci relativi al percorso e alla descrizione di cosa si può ammirare dai finestrini trasmettono un godibile sottofondo di musiche peruviane accompagnate da suoni tipici della selva, annunciano che il treno sta per scendere di centinaia di metri in pochi chilometri, utilizzando un metodo concepito dagli Inca. Il treno si ferma momentaneamente, i passeggeri poco esperti si guardano intorno incuriositi e anche un po’ interdetti già immaginandosi scenari tra Indiana Jones e le montagne russe di Disneyland, quando il treno comincia ad avanzare e retrocedere lentamente. Solo dopo qualche minuto, guardando fuori dal finestrino lo scenario diventa chiaro: il tratto è costituito da binari posti obliquamente, a “zig-zag”, che permettono di scendere dalla montagna con relativa facilità.
SUL TRENO – Il servizio a bordo è eccellente, comparabile quasi alla business class di un aereo: prodotti tipici presentati in modo squisito sono serviti per la colazione all’andata e come snack al ritorno e lo staff si distingue per la gentilezza. Mentre il viaggio di andata è più incentrato sul bellissimo panorama, che include il maestoso Rio Urubamba costellato di enormi rocce, il verde della selva e la cima del Nevado Veronica (5822 metri), in quello di ritorno, la maggior parte del quale viene fatto dopo il tramonto, la Perurail si impegna parecchio per intrattenere i proprio passeggeri.Prima di tutto una dimostrazione di danza tribale peruviana eseguita da un variopinto uomo-uccello che balzella per la carrozza invitando i passeggeri a unirsi a lui nella danza, e poi una “sfilata di moda” dove i membri dello staff, che poco prima servivano caffè in uniforme, si trasformano in ammiccanti modelli/e e alla fine posano con l’uomo uccello suscitando risate e applausi. I prodotti in alpaca sfoggiati nella sfilata sono poi acquistabili e anche se non economicissimi sono di ottima fattura e stile un po più “europeo” del solito. costituendo un ottimo compromesso per chi, pur volendo approfittare della fantastica lana locale acquistando un sostanzioso e soprattutto caldo souvenir, al ritorno non si troverebbe a proprio agio sfoggiando un poncho rosso acceso con frange azzurre e a fantasia lama, comprato a pochi soles in uno dei variopinti mercati locali. I sedili sono comodissimi e essendo raggruppati intorno a tavolini per quattro favoriscono la socializzazione, il che contribuisce all’esperienza dando al viaggio in treno un tono allo stesso tempo eccitante e rilassato. Mai come in questo caso, non è solo il punto di arrivo ma anche il viaggio che conta, e contribuisce all’esperienza indimenticabile della scoperta del Perù.