Cisterna-Valmontone, l’autostrada che non vuole (quasi) nessuno

L’APPELLO DEL COMITATO ANTI-BRETELLA – Infine l’autostrada porterà inquinamento in una zona in cui si stava riscoprendo il valore dell’agricoltura e dell’enogastronomia a chilometri zero, con il risultato che qualsiasi investimento fatto in passato rischia di essere annullato. La ricetta, secondo Andolfi, è quella di usare questi soldi per migliorare la rete ferroviaria in zona e la viabilità locale, messa all’indice dai gruppi organizzati che si oppongono alla costruzione dell’autostrada in quanto desiderosi di vedere miglioramenti nella viabilità della via Pontina. Nello specifico, il comitato «No alla bretella autostradale Cisterna-Valmontone» ha spedito una lettera al presidente della Regione Nicola Zingaretti, All’Assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Fabio Refrigeri e all’Assessore alla Viabilità e ai Trasporti Michele Civita in cui viene denunciata

la drammatica pericolosità della Via Pontina, con i suoi 560 morti per incidenti stradali negli ultimi 20 anni e 10 solo nel 2012, le centinaia di feriti e invalidi.

contro

la devastante, inutile e costosa autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone

Infine, viene lanciata la proposta:

al fine di salvare tante vite umane, di stornare le risorse economiche pari a 468 milioni di euro dall’autostrada all’urgente e non più rinviabile adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina, da Roma a Terracina.

IL CASO DI VELLETRI – Ma come dicevamo Velletri è contraria, a parte il sindaco. Il primo cittadino Fausto Servadio si è sempre dichiarato favorevole all’arteria che passerebbe nelle campagne della città, nelle frazioni di Malatesta, Castel Ginetti e Lupacchiotti. Servadio ha anche comunicato la prossima nascita di uno svincolo nella città di Velletri anche se al momento di questo non c’è traccia. A denunciarlo proprio il Comitato che ha ricordato come in opposizione alla bretella ci siano anche le municipalità di Pomezia, Ardea, Aprilia e Cori. Il sindaco di quest’ultimo comune, Tommaso Conti, ripreso da Studio93, per il quale l’opera potrebbe mettere in pericolo il lago di Giulianello.

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I TIMORI DEL SINDACO DI CORI – Il primo cittadino ha definito il lago di Giulianello «uno dei monumenti naturali del territorio lepino» Conti ha poi aggiunto: «Siamo convinti che la bretella Cisterna-Valmontone sia un’opera inutile ed estremamente costosa che prordurrà conseguenze disastrose alle aziende agricole e al territorio». Conti aggiunge che l’opera non verrà costruita nella sua interezza ma che verrà costruita a lotti, con il rischio che possa nascere una specie d’incompiuta che possa durare per anni. Inoltre, secondo Conti, ci saranno espropriazioni di aziende agricole, sopratutto biologiche, con perdita di posti di lavoro e deturpazione d’importanti aree di pregio naturalistico e storico. Il tutto con la beffa del parcheggio a pagamento.

ANCHE IL MOVIMENTO CINQUE STELLE È PER IL NO – Si unisce al no anche il Movimento Cinque Stelle, che dalle pagine del blog di Beppe Grillo si unisce ai comitati contro un’opera che rischia di mettere in pericolo un territorio incontaminato, silenzioso, ricco di storia e di cultura. Una risposta, per dirla con le parole di Corrado Bisini dell’associazione La Spinosa, di un «territorio che non può essere distrutto da interventi che rispondono ad una logica ormai superata di sviluppo incentrato sulle quattro ruote, logica che ha portato il nostro Paese ad un enorme spreco di denaro pubblico, a favore della Fiat e delle imprese legate alla costruzione delle autostrade». Elena Fattori, senatore del Movimento Cinque Stelle, il primo agosto, ovvero il giorno dopo del via libera da parte del Cipe, ha definito in Parlamento la Cisterna-Valmontone l’ennesima inutile grande opera «al servizio dei soliti noti», spiegando come il progetto, nella sua interezza, sia costato in 13 anni, 100 milioni di euro a causa della nascita di due società e delle Autostrade del Lazio.

I VERI PROBLEMI – Osservatore Laziale riporta poi la voce del Movimento Cinque Stelle di Velletri che si discosta dalla valutazione fatta a Roma, spiegando quale sia la realtà della viabilità in un’area che avrebbe solo benefici dalla nascita di una nuova arteria che si collegherebbe con la A12, la Roma-Fiumicino e la Roma-Napoli. Oggi i mezzi provenienti da Nettuno e Cisterna finiscono nella via provinciale Caranella che raccorda Velletri con la via di Cori, per prendere l’autostrada a Valmontone, passando vicino ad una scuola elementare a Lariano per finire sulla via di Artena. Si fa presto a capire il perché del sostegno a quest’opera. Per questo motivo i pentastellati locali sanno che non si può dire no ma che bisogna proporre progetti alternativi e meno invasivi come la messa in sicurezza della provinciale Caranella con allargamento di corsia e rotatorie agli incroci, così come dovrebbe accadere a Lariano, dove è già prevista una tangenziale.

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UNO SCONTRO PROLUNGATO – Secondo i critici poi la strada servirebbe a poco per via del pedaggio. Piuttosto che pagare un collegamento tra il G.R.A. e Valmontone, la viabilità ordinaria accoglierebbe i mezzi provenienti da Roma e desiderosi di sfruttare le tangenziali locali saturando la mobilità delle tratte locali. In sostanza secondo le persone a favore la strada serve perché bisogna collegare il pontino con il resto del mondo evitando la pericolosa viabilità locale. Per i critici il progetto rischia di mettere in pericolo la fauna e l’economia dell’area a causa della sua invasività e dei flussi di traffico che non giustificherebbero l’impegno, chiedendo piuttosto lavori di rifacimento della viabilità ordinaria, il tutto mentre il Cipe ha già stanziato oltre 300 milioni di euro per l’arteria Cisterna-Valmontone che verrà costruita al 40 pe rcento dai privati con conclusione nel 2018. Una situazione complessa che farà parlare di sé nei prossimi mesi. (Photocredit Anas / Autostrade del Lazio / Velletrilife.blogspot.com / Lapresse)

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