Come diventare un trentenne disoccupato – 1

COME RIMANERE BAMBOCCIONE A VITA – È un ritratto a fosche tinte ma sarebbe potuto essere ciò vi aspetta se non aveste avuto la fortuna di comprare quest’utile guida. Dopo avervi spaventato per benino come l’avvertenza di un pacchetto di sigarette, ora che siete pronti e ricettivi vi dirò quello che dovrete fare e non fare. Iniziamo così da anni 18, perché questa è una guida per maggiorenni, e seguiamo passo passo, step by step, i necessari passi per diventare un trentenne cazzone e disoccupato. Solo quando avremo raggiunto questo primo traguardo ci occuperemo di come fare a rimanere un bamboccione a vita, perché a vincere una volta sono capaci tutti quello che è difficile è confermarsi anno dopo anno. Iniziamo quindi dall’ultimo anno di scuola superiore, se non avete fatto la scuola superiore probabilmente già lavorate e questo manuale non fa per voi. Tornate in officina e sperate nella reincarnazione o in una successiva edizione di questo libro dal titolo Come smettere di aggiustare i motorini e vivere sereni leggendo Proust. In primo luogo evitate di scegliere la facoltà subito dopo la maturità, o peggio ancora, dio non voglia, prima della maturità. Una scelta del genere rivelerebbe infatti un’insana e geriatrica preoccupazione per il futuro, che è quanto di peggio possa si possa immaginare per una vita all’insegna della scanzonatezza e del joy de vivre. Chi vuol esser lieto sia, diceva quel tale, e voi chi siete per contraddirlo? Subito dopo l’agognato 70 (60 non fa fino e oltre i 70 vuol dire che avete perso tempo) prenotate tosto il vostro meritato viaggio in giro per l’Europa. Portatevi una chitarra e il Millenote con gli accordi e deliziate tutte le ragazzuole che incontrate cammin facendo in cambio di prestazioni sessuali di varia natura. Accendete fuochi, campeggiate all’addiaccio, non tralasciate di farvi il bagno con il picchio di fuori e soprattutto non dimenticate di mandare sms canzonatori ai vostri compagni rimasti in città per prepararsi, in maniera poco lungimirante, per i vari test d’ammissione. Rincasate,mi raccomando, non prima di settembre per essere proprio sicuri che le vostre migliori chance di entrare in una facoltà a numero chiuso siano belle che andate. Ricordate che le facoltà a numero chiuso sono tali perché sono ambite e che se sono ambite allora è possibile che servano a qualcosa e questo è un rischio che non possiamo correre.

CHI LAVORA E’ PERDUTO – Non varrebbe nemmeno la pena di menzionare il punto che segue se non fosse che questa è una guida per principianti e non si vuole dare nulla per scontato. Qualsiasi cosa succeda nell’estate dopo la maturità evitate nella maniera più assoluta di fare lavoretti. Nessun lavoretto è innocente, checché se ne dica, si inizia per guadagnare due soldi e poi si prende il vizio. C’è un mio amico che nell’estate del 1994 ha fatto il gelataio per due giorni per sostituire un conoscente e poi gli hanno offerto un posto. Ora lavora, fatevi due conti. Diffidate anche dal distribuire volantini a pagamento, sembra una cosa del tutto priva di sbocchi ma non si sa mai chi potete incontrare. Magari date un volantino a qualche malintenzionato, si crea un contatto umano e poi quello vi vuole trovare un lavoro vero. Anche le ripetizioni possono essere nocive, persino dare lezioni di flauto traverso può nascondere le sue insidie. Se siete in dubbio se un’attività è un lavoro o meno chiedete, ma ricordate un criterio fondamentale: il lavoro è quella cosa che dovete fare per forza mentre la vita è tutto il resto. Scegliete la vita finché potete.

EDUCATE I GENITORI – Ora che siamo indenni arrivati a settembre compriamo per prima cosa una guida che ci spieghi quali sono le facoltà rimaste alla nostra portata. Uno scrupolo del genere può apparire in contraddizione con quello che vi ho detto finora ma la contraddizione è solo apparente. Anzitutto queste guide dello studente, contrariamente a quanto potreste pensare si pagano. Iniziando subito a chiedere dei soldi ai vostri genitori metterete le cose in chiaro, senza ipocrisie o infingimenti: l’università costa, e ci sono cose insospettabili per le quali ti chiedono i soldi, come la stampa del diploma di laurea o le fotocopie dei libri di testo, o quant’altro. Abituateli come dei cagnolini allevati da Pavlov ad aprire il portafoglio ogni volta che sentiranno la magica parola «università». Devo comprare il libretto dell’università, la mensa per l’università, andare a puttane per l’università,  loro sentono «università» e invece di salivare aprono i cordoni della borsa. Affinché il condizionamento sia efficace ripetete il rinforzo almeno ogni 3-4 giorni, nei casi più gravi anche tutti i giorni. Sottolineate che all’Università ci vanno le persone che un giorno saranno qualcuno è che è essenziale che ora si sacrifichino per il vostro futuro, se non vogliono che loro figlio faccia il pescatore o qualche altro mestiere socialmente non rispettabile.

(segue)

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