Come funzionano l’assegno di disoccupazione e il reddito minimo garantito in Italia e in Europa
08/04/2015 di Andrea Mollica
In Italia manca un assegno di disoccupazione superiore ai 2 anni o un altro strumento che aiuti i giovani precari e chi non trova lavoro, come il reddito minimo garantito, previsto in altri grandi Paesi europei. E anche dopo la riforma del Jobs Act, la lacuna non è stata colmata.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE IN ITALIA –
Il secondo decreto delegato del Jobs Act approvato a fine dicembre ha introdotto due nuovi sistemi di tutela del reddito, Naspi e Asdi, per le persone che hanno perso il lavoro. Questo nuovo sistema entrerà in vigore se il governo non riterrà di modificare il decreto delegato dopo che le commissioni Lavoro di Camera e Senato avranno dato il loro parere consultivo al testo. La Naspi, Nuova assicurazione sociale per l’impiego, sostituirà Aspi e mini Aspi e coprirà chi ha perso l’occupazione dal 1° maggio 2015. Il nuovo assegno di disoccupazione durerà la metà delle settimane effettivamente lavorate negli ultimi quattro anni fino alla fine del 2016. Dal 1° gennaio del 2017 la Naspi sarà accorciata a 78 settimane, i 18 mesi del nuovo regime. il calcolo dell’indennità dell’Aspi si basa sull’importo della retribuzione imponibile previdenziale degli ultimi quattro anni, divisa per le settimane contributive e moltiplicata per il coefficiente fisso di 4,33. Chi guadagna una cifra pari a o inferiore a 1195 euro mensili avrà un’indennità pari al 75% della retribuzione per il 2015. Se invece il beneficiario della Naspi guadagnasse di più, ci sarà un aumento dell’assegno pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e 1195 euro. In ogni caso l’importo massimo mensile non può superare 1300 euro (rivalutabili annualmente in base all’indice Istat). L’indennità della Naspi si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal 1° giorno del 4° mese di fruizione. L’erogazione dell’assegno viene vincolata alla ricerca attiva di lavoro. Allo scadere della Naspi entrerà in vigore l’Asdi, un assegno di disoccupazione che durerà per sei mesi, introdotto in via sperimentale per il solo 2015, e che avrà come importo il 75% dell’Aspi. A questa ulteriore forma di supporto potranno accedere però solo i disoccupati di età avanzata vicini alla pensione e chi ha minori a carico. La riforma dell’assegno di disoccupazione ha aumentato la durata della copertura offerta in precedenza dell’Aspi, che durava 10 mesi per chi aveva meno di 50 anni, 12 per chi aveva età compresa tra i 50 e i 55 e 16 per chi aveva più di 55 anni. I beneficiari della Naspi saranno i lavoratori privati, a tempo determinato e indeterminato, con almeno 13 settimane di contributi negli ultimi quattro anni e 18 giorni effettivi di lavoro nell’anno di richiesta dell’assegno. Il Jobs Act ha introdotto un nuovo strumento di sostegno al reddito per i collaboratori a progetto, Dis-Coll, che varrà anch’esso solo per il 2015, e garantirà un assegno pari al 75% del reddito percepito, con il tetto a 1300 euro della Naspi, di durata di massimo metà della contribuzione versata nell’anno solare precedente alla cessazione di lavoro. Il reddito minimo garantito non esiste in Italia, e rispetto agli altri Paesi europei il sostegno al reddito per chi perde il lavoro appare inferiore per retribuzione e per durata.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE IN GRECIA –
La Grecia è uno dei pochi Paesi europei che come l’Italia non abbia offerto un reddito minimo garantito e non a caso l’approvazione di una legge in merito è stata tra i cavalli di battaglia della campagna elettorale di Tsipras. L’assegno di disoccupazione dura al massimo un anno e ha come importo massimo 360 euro. La crisi ha portato la disoccupazione fino al 26%, e di conseguenza ci sono molti greci senza lavoro da tanto tempo che non ricevono più alcun sussidio. Al momento solo 15 disoccupati su 100 beneficiano della retribuzione denominata OAED, ovvero 186 mila persone su un milione e 250 mila che non hanno lavoro. A questo tipo di sostegno al reddito si può accedere sotto diverse condizioni piuttosto restrittive, ed è un enorme problema dal momento che secondo le statistiche il 20% dei greci in età adulta vive in nuclei familiari dove nessun membro della famiglia riceve un reddito da lavoro. Promesse elettorali come il pagamento delle bollette per l’energia elettrica fatte da Alexis Tsipras hanno ricevuto una forte attenzione in questi sociali così colpiti dalla crisi. Il governo Samaras aveva introdotto un progetto pilota in soli 13 comuni per garantire un reddito minimo garantito per almeno sei mesi. Per finanziare il programma è stato finanziato un budget di 30 milioni di euro per circa 30 mila famiglie, che garantisce a un single 2400 euro l’anno, a una famiglia con due figli minorenni 4800 e con più figli fino a un massimo di 6 mila euro. Chi guadagna meno di queste cifre, può chiedere un sussidio pubblico a integrazione del suo reddito.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE E REDDITO MINIMO GARANTITO IN GERMANIA –
In Germania invece esiste ormai da dieci anni il reddito minimo garantito, che si chiama Arbeitlosgeld II, ovvero secondo assegno di disoccupazione. Quando una persona perde il lavoro riceve per un anno un assegno di disoccupazione, che poi si trasforma, riducendosi nell’importo, nell’indennità Hartz IV, dal nome del manager della Volkswagen, Peter Hartz, che ispirò la riforma del mercato del lavoro e del Welfare tedesco.
Chi invece non ha diritto all’assegno di disoccupazione può fare domanda per ottenere il sostegno al reddito garantito da Hartz IV. L’importo di riferimento erogato a un single è di 399 euro mensili, che devono coprire tutte le spese mensili di una persona con l’eccezione di affitto e riscaldamento, che vengono pagati dai comuni di residenza. Un beneficiario di Hartz IV con figli riceve un importo aggiuntivo compreso tra i 234 e i 320 euro. Questo sistema di tutela del reddito è stato criticato in Germania perché avrebbe introdotto la povertà per legge, visto il basso importo del sussidio. Hartz IV è un assegno che viene vincolato alla ricerca di lavoro, e i beneficiari sono sottoposti a controlli costanti che possono portare a corpose riduzioni dell’erogazione nel caso in cui si accerti la volontà di non trovare una nuova occupazione. In Germania più di 4 milioni di persone, il 7,5% della popolazione, riceve Hartz IV.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE E REDDITO MINIMO GARANTITO IN SVEZIA –
La Svezia ha un articolato sistema di tutela del reddito per chi non ha più un’occupazione, piuttosto simile alla Germania anche se ancora più orientato verso le politiche attive del lavoro. L’assegno di disoccupazione è suddiviso in tre programmi, Fas 1, Fas 2 e Fas 3, che coprono la persona alla ricerca di nuova occupazione. Nei primi 200 giorni il senza lavoro riceve un normale assegno di disoccupazione, con un importo pari al massimo all’80% del reddito medio dell’ultimo anno di lavoro. Questa prima fase scade dopo poco più di 6 mesi e scatta Fas 2. In questo periodo il disoccupato riceve ancora l’indennità normale di disoccupazione, che scende però ad un massimo del 70% del reddito medio dell’ultimo anno di lavoro, ma deve frequentare corsi di formazione, stage e seminari per l’avvio di una propria piccola impresa. L’assegno di disoccupazione viene pagato su base giornaliera, per un massimo di cinque giorni a settimana ed è composto da un’indennità calcolata sul reddito da lavoro e da un ulteriore sussidio sociale. Se dopo 450 giorni dalla perdita del lavoro il disoccupato non ha trovato una nuova collocazione, scatta il controverso programma Fas 3, che il nuovo governo socialdemocratico di Stefan Löfven vorrebbe modificare. Fas 3 è un programma statale che paga le aziende per assumere disoccupati di lungo periodo, che però in numerosi casi ottengono retribuzioni con cui è difficile sopravvivere. In Svezia l’assicurazione contro la disoccupazione si finanzia in modo volontario, e i beneficiari di Fas che non hanno versato contributi a questo fondo possono ricevere solo i ben più bassi sussidi sociali.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE E REDDITO MINIMO GARANTITO IN FRANCIA-
In Francia esiste un sistema simile a quello della Germania e complessivamente più generoso. Chi perde il lavoro ha diritto all’assegno di disoccupazione, che si chiama Allocation d’aide au retour à l’emploi. Per accedere a questo beneficio bisogna aver perso il lavoro in modo involontario, esser iscritti alle liste di collocamento e rispettare il piano d’azione individuale per il ritorno al lavoro. Per ottenere l’assegno di disoccupazione bisogna avere versato i contributi specifici per almeno 4 mesi nei due anni e mezzo precedenti alla perdita di lavoro, periodo che sale invece a 3 anni per gli over 50. La durata massima del sussidio di disoccupazione è di 24 mesi per gli under 50, e di 36 mesi per chi invece ha un’età superiore ai 50 anni. Per calcolare l’assegno si guarda al salaire journalier de référence (SJR), la retribuzione giornaliera. Chi guadagna meno di 2042 euro lordi mensili ottiene il 40,4% del suo SJR, a cui si aggiungono 11,64 euro al giorno. Chi invece ha una retribuzione superiore ottiene il 57% del SJR. Il sussidio di disoccupazione non può mai essere inferiore ai 28,38 euro al giorno, e non può essere mai superiore al 75% della retribuzione giornaliera. Chi invece ha esaurito il diritto alla disoccupazione, non vi può accedere vista la mancanza di versamenti contributivi oppure ha un reddito troppo basso può beneficiare del Revenu de solidarité active (RSA), il reddito di solidarietà attiva. RSA è un sussidio simile al tedesco Hartz IV, anche se meno severo nelle condizioni per ottenerlo – non ci sono riduzioni per chi non cerca lavoro in modo costante – e più generoso a livello economico. L’importo di riferimento per un persona single senza bambini è 510 euro al mese, che salgono a 916 euro al mese per chi ha 2 bambini. Oltre a questo lo Stato francese eroga un sussidio per l’abitazione. Circa 2,3 milioni di francesi ricevono l’assegno RSA, un terzo dei quali come supporto al loro reddito troppo basso. In questo caso la prestazione sociale si calcola come differenza tra la retribuzione effettivamente percepita e il salario minimo garantito per legge, particolarmente alto in Francia, visto che è di poco inferiore ai 1500 euro. A titolo di esempio, una coppia con due bambini e con un reddito da lavoro di 1200 euro riceve un assegno RSA di 620 euro a integrazione della loro retribuzione. Anche i giovani di età superiore ai 18 anni possono accedere a questa prestazione sociale, che costa circa 8 miliardi l’anno alle casse dello Stato francese.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE NEL REGNO UNITO –
Nel Regno Unito esiste un reddito minimo garantito e un assegno di disoccupazione che corrispondono ai due tipi di Jobseeker’s Allowance (JSA), l’indennità per chi è in cerca di lavoro, letteralmente. JSA (C) è un assegno di disoccupazione classico, finanziato dai contributi sociali. Vi può accedere chi ha versato per almeno due anni i contributi alla National Insurance, l’assicurazione nazionale del ministero del Lavoro britannico. L’importo di JSA (C) è determinato dai contributi versati, oltre alla situazione patrimoniale del beneficiario e da altri sussidi sociali ricevuti. Questo sussidio di disoccupazione ha un margine temporale limitato, solo 182 giorni, ovvero 6 mesi. Se invece una persona non ha versato contributi ed è in cerca di lavoro può beneficiare di JSA (IB), un reddito minimo garantito a cui si può accedere normalmente solo se si hanno risparmi inferiori alle 16 mila sterline. Sotto questo limite, per ogni 250 sterline di risparmi superiori alle 6 mila sterline il sussidio sociale viene ridotto di una sterlina a settimana. L’ammontare dell’assegno è di 87 euro a settimana per chi ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni o 69 euro per chi invece ha più di 25 anni. Come per JSA (C) l’erogazione di reddito dura 182 giorni per ogni periodo di disoccupazione e non può essere prolungata in modo automatico.
Il sistema prevede una serie di incentivi per stimolare la partecipazione al mercato del lavoro e le riforme introdotte dai governi Blair sono state parzialmente modificate in questi anni di premierato conservatore di David Cameron.