Com’è la mente di uno psicopatico
10/03/2014 di Redazione
James Fallon è professore emerito di Anatomia e Neurobiologia e professore di psichiatria e comportamento umano alla scuola di medicina pressa la University of California, dove studia le funzioni cerebrali. L’uomo sostiene di avere il cervello di un assassino psicopatico. Dopo 40 anni di brillante carriera Fallon si è detto disposto a farsi fare una scansione del cervello. Ha preso la decisione dopo che sua madre ha rievocato alcuni interessanti momenti della storia familiare durante un barbecue. La donna sapeva che il figlio studiava il cervello degli assassini e ciò che li porta da avere dei comportamenti violenti, così ha chiesto al figlio se non avesse intenzione di indagare sui parenti e sugli antenati dalla parte di suo padre. Fallon ha così scoperto che tra i suoi parenti – tutti dalla parte di suo padre – vi erano numerosi omicidi. Una di questi. Lizzy Borden, era stata assolta – cosa che sollevò diverse polemiche – dopo essere stata accusata di aver ucciso a colpi d’ascia il padre e a matrigna nel 1882. Mentre un altro antenato, Thomas Cornell, fu impiccato nel 1667 per aver ucciso la madre, riporta Salon.
I PARENTI DI FALLON – Le scansioni del cervello della madre di Fallon, della moglie e delle figlie erano perfettamente normali, mentre il cervello dello scienziato mostrava la classica lentezza metabolica nei lobi frontali osservata negli individui violenti e negli assassini. Tra i membri della famiglia che ha sottoposto ai test, Fallon è l’unico ad aver ereditato dei geni che si vedono negli individui violenti: ha anche ereditato il “gene guerriero”, ma da solo non può rendere una persona violenta o psicopatica. Oltre ad aver ereditato questo gene, Jim ne ha ereditati anche altri associati al comportamento antisociale e a dei livelli molto bassi di ansia ed empatia, anche se non influenzano il comportamento delle persone.
LE SCANSIONI – Prima di aver controllato la scansione del suo cervello, Fallon ha detto di aver analizzato le scansioni cerebrali di oltre settanta persone che gli sono state inviata da colleghi, psichiatri e avvocati. Era il 1990 quando le persone hanno cominciato a spedire le immagini a Fallon e la cosa si è intensificata nel 2005 quando dei colleghi hanno iniziato a mandargli le scansioni cerebrali di assassini. A quel punto lo scienziato ha chiesto ai suoi collaboratori di non dirgli quali erano le scansioni che appartenevano a questa categoria e anche di metterle assieme a quelle delle persone non violente. Fallon ha facilmente identificato le scansioni cerebrali normali e alcune di quelle che mostravano pazienti con depressioe e schizofrenia. Non sapeva che ci potesse essere un modello per gli psicopatici, cosa che ha scoperto quando ha notato un gruppo di scansioni che non mostravano la minima attività nella corteccia prefrontale orbitale.
Leggi anche: Il male è nel Dna?
I LOBI FRONTALI E PHINEAS GAGE – Per capire quanto possa essere influente l’attività dei lobi frontali è bene riportare il caso di Phineas Gage, che nel 1848 sopravvisse ad un’incidente durante il quale un’esplosione aveva fatto in modo che una sbarra di ferro gli trapassasse il cranio, entrando dalla guancia, passando attraverso la cavità oculare ed uscendo dalla parte superiore della testa, distruggendo intere porzioni del lobo frontale. Gage, forse il più famoso paziente della neuroscienza, non riusciva più a bilanciare le sue facoltà intellettuali e le pulsioni animali, questo dopo aver subito il danno al lobo frontale. La lesione di questa regione del cervello fa venire meno il senso etico, la morale e la voglia di cooperare nella società. Una sua disfunzione può portare a impulsività ed aggressività