«Così l’Italia manda i suoi profughi in Germania»
03/09/2014 di Andrea Mollica
La gestione dei profughi divide l’Europa. Dalla Germania arrivano critiche sempre più forti verso l’Italia. Il nostro governo non rispetterebbe gli accordi europei, favorendo il trasferimento di chi cerca asilo verso i paesi ricchi del Nord. Il governo tedesco si è detto pronto a sostenere Frontex Plus, ma chiede una svolta al nostro paese.
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GERMANIA CONTRO ITALIA SUI PROFUGHI – Mentre il ministro degli Interni italiano Angelino Alfano ha annunciato il sostegno del governo tedesco all’operazione Frontex Plus, al fine di migliorare i controlli degli sbarchi e coordinare con più efficacia la gestione dei profughi all’interno dell’UE, diversi conducenti italiani sono stati arrestati in Baviera per trasporto illegale di immigrati. Come rimarca un articolo di Die Welt, la rabbia contro l’inerzia dell’Italia su questo tema è molto forte in Germania. «In Germania cresce rapidamente il numero dei profughi e di chi cerca asilo, mentre l’Italia non prende sul serio gli accordi europei e fa viaggiare senza problemi queste persone verso gli Stati del Nord. Alcune autorità italiane avrebbe pagato perfino 500 euro, affinché i profughi abbandonassero il paese e metterli in un treno diretto verso il Nord Europa». Il quotidiano tedesco cita il caso di “Lampedusa ad Amburgo”, ancora irrisolto a più di un anno dall’arrivo di centinaia di africani nella seconda metropoli della Germania. Il ministro degli Interni tedesco, Thomas de Maizière, ha confermato la sua disponibilità ad appoggiare la missione di controllo del Mediterraneo Frontex Plus in un incontro col suo collega Alfano, a condizione però che l’Italia e gli altri paesi del Sud Europa rispettino il sistema di asilo dell’UE.
L’ITALIA E LE REGOLE EUROPEE SUI PROFUGHI – Die Welt spiega come secondo le autorità tedesche l’Italia sarà appoggiata nelle sue richieste di maggior supporto nel controllo del Mediterraneo solo se rispetterà «finalmente i suoi obblighi. Chi richiede asilo deve essere registrato in modo sistematico, e non deve poter viaggiare verso altri Stati dell’UE». Questa disciplina è stata fissata dal regolamento Dublin II, e a breve-medio termine non pare esistano condizioni politiche per una sua modifica. Il quotidiano rimarca come i rimproveri nei confronti del nostro paese siano pesanti, visto che nel sistema UE i Paesi che accolgono per primi i profughi ricevono un supporto finanziario per potersi prendere cura di loro e garantire la sicurezza della frontiera. Un compito che l’Italia fa solo in parte. In Germania il tema sta diventando particolarmente sentito, visto che nel 2014 si è registrata una crescita significativa, quasi il 30%, dei viaggi svolti in modo illegale.
L’ITALIA E LE FRONTIERE NON SICURE – Il presidente della polizia federale tedesca, Dieter Romann, ha rimarcato più volte come profughi salvati dalla Marina italiana siano stati poi registrati in Germania senza che fossero state rispettare le prescrizioni di Dublin II nei loro confronti. Una ricerca dell’Associated Press ha confermato la denuncia delle autorità tedesche, indicando in circa un quarto, poco più di 13 mila, il numero di profughi non sottoposti all’obbligatoria registrazione, inclusiva del salvataggio delle loro impronte digitali. Die Welt evidenzia come l’UE in questo momento stia mancando gli obiettivi fissati dal sistema di Dublino, che prevedono controllo nei paesi che accolgono chi cerca asilo, garantito dal supporto degli altri stati membri. Il ministro degli Interni tedesco ha però garantito maggior impegno in questo senso, indicando la condivisione verso una comune iniziativa europea per una risposta coerente e decisa su questo tema, che includa anche maggior impegno contro il trasporto illegale dei migranti.
Photocredit: Marco Cantile – LaPresse