Il comitato che conta le scuole che «sperimentano l’ideologia gender»

14/09/2017 di Redazione

Un cattolico tradizionalista la giudicherebbe un’iniziativa lodevole. Un progressista la considererebbe invece eccessiva o assurda. Di sicuro il tema è divisivo. Il comitato ‘Difendiamo i nostri figli’ di Bologna – uno dei gruppi ultraconservatori che hanno promosso il Family Day contro il ddl Cirinnà che ha introdotto le unioni civili (il leader nazionale è Massimo Gandolfini) – ha deciso di mappare tutte le scuole della provincia per verificare gli istituti che presentano indizi della cosiddetta ‘ideologia gender’. Della singolare ricerca ha parlato oggi il quotidiano Il Giornale in un articolo a firma di Giuseppe De Lorenzo.

 

LEGGI ANCHE > La modella Teddy Quinlivan ha rivelato di essere trans: «Dirlo ora è anche una scelta politica»

 

IL COMITATO CONTA LE SCUOLE CHE «SPERIMENTANO L’IDEOLOGIA GENDER»

Il comitato ha verificato se nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (Ptof), nei Pof o in singoli progetti siano stati inseriti «elementi o attività potenzialmente intese a favorire la diffusione dell’ideologia gender». L’iniziativa parte dalla preoccupazione che venga male applicato un comma della legge sulla Buona Scuola, che prevede semplicemente che il piano triennale dell’offerta formativa degli istituti assicuri «l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni». Secondo i ‘pro life’ e ‘pro family’ di ‘Difendiamo i nostri figli’ c’è il rischio che attraverso la norma si arrivi ad un vero e proprio indottrinamento, il rischio che la ‘teoria gender’ si insinui nei progetti di educazione sessuale. «Anche espressioni dall’apparenza innocua – è una dichiarazione di David Botti, referente provinciale del comitato, ripresa dal Giornale – possono essere usate come ‘grimaldello’ per aprire la strada ad attività di accettazione e/o sperimentazione dell’ideologia».

Dunque, gli ultraconservatori hanno fatto partire una conta. Hanno classificato le scuole in base al livello di attenzione che la famiglia deve porre una volta iscritto il figlio: bollino verde se non ci sono pericoli, giallo se sono stati scoperti indizi di un possibile indottrinamento e rosso se la normativa sull’educazione alla parità dei sessi e contro le discriminazioni prevista dalla legge viene applicata. Infine hanno tirato le somme. Hanno segnalato, su 113 istituti controllati, 18 scuole da semaforo verde, 41 da giallo e 45 da rosso. Il 76% delle scuole, dice la statistica di ‘Difendiamo i nostri figli’, presenta gravi indizi di ‘teoria gender’ tra i banchi.

(Foto: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

Share this article
TAGS