Tassi negativi: cosa c’è da sapere in cinque punti
06/06/2014 di Andrea Mollica
La Bce ha introdotto per la prima volta i tassi negativi sui depositi delle banche presso la banca centrale. Questa è una delle misure più significative approvate dal Consiglio direttivo dell’Eurotower, che ha preso diverse misure di politica monetaria non convenzionale al fine di combattere la deflazione. Ecco una spiegazione in cinque punti di cosa siano i tassi negativi.
1. COSA SONO I TASSI NEGATIVI SUI DEPOSITI – Le banche europee depositano il loro denaro presso la Bce. Da una parte, come spiega il Wall Street Journal, questa operazione viene effettuata in base al rispetto di regole che richiedono determinate garanzie per l’erogazione del credito. Le banche depositano però i loro fondi presso la Bce anche perché hanno al momento una maggiore liquidità rispetto alle loro capacità oppure intenzioni di prestare denaro nel breve periodo. Per far circolare il denaro ed evitare che le banche, per paura di perdere i loro crediti, depositassero in eccesso i loro fondi la Bce aveva abbassato questo tasso ufficiale dell’Eurosistema a zero a metà del 2012. Con l’ulteriore calo e la fissazione di un tasso negativo, ora le banche dovranno pagare per i soldi in eccesso che depositano presso la Bce. Il tasso negativo sui depositi rappresenta una forma di tassa sui rischi evitati dagli istituti nell’erogazione del credito.
2. I TASSI NEGATIVI SUI DEPOSITI E L’EROGAZIONE DEL CREDITO – Secondo gli ultimi dati della Bce i crediti ai privati con scadenza ad un anno sono erogati con un tasso di interesse medio nell’eurozona pari al 5,7%, mentre le piccole e medie imprese possono ottenere denaro ad un livello leggermente più basso, il 4,5%. In molti posti dell’unione monetaria però le banche non erogano credito in modo sufficiente. Per il Wall Street Journal rimane però dubbio che la situazione possa mutare con la nuova misura decisa dal Consiglio direttivo della Bce. Visto che con un tasso sui depositi pari a 0 le banche erano restie a concedere credito, il quotidiano finanziario si chiede perché questa situazione dovrebbe mutare visto che ora gli istituti pagheranno un tasso dello 0,1%.
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3. I TASSI NEGATIVI E LA SCELTA DELLA BCE – La maggior parte degli economisti ritiene che il vero obiettivo per cui è stato introdotto il tasso negativo sui depositi presso la Bce sia l’abbassamento dell’euro sui mercati valutari. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha ripetutamente affermato come la moneta comune sia troppo apprezzata rispetto alle altre valute, e ciò abbia un effetto ribassista sui prezzi all’interno dell’unione monetaria, provocando rischi di deflazione.
4. I TASSI NEGATIVI E IL CARO EURO – Il Wall Street Journal rimarca come la speranza della Bce sia che i tassi negativi sui depositi spingano verso il basso i tassi di interesse sui mercati capitali dell’eurozona. In questo modo gli investitori internazionali sarebbero fermati dal portare nuovi capitali verso l’unione monetaria, e cercherebbero rendimenti più alti in altri mercati. Questo obiettivo spinse la banca centrale danese a introdurre i tassi negativi sui suoi depositi nell’estate del 2012. In questo caso la misura ottenne l’effetto sperato, visto che la corona danese iniziò a deprezzarsi ad un livello vicino all’obiettivo auspicato.
5. I TASSI NEGATIVI E LA LORO DURATA – Il Wall Street Journal rimarca come in caso di discesa eccessiva dei tassi sui depositi presso la banca centrale, gli istituti di credito potrebbero preferire l’accumulazione di contante nelle loro casseforti piuttosto che effettuare i depositi presso la Bce. In questo caso non guadagnerebbero, ma neanche sarebbero costrette a pagare i tassi negativi alla Bce. Questo però non è l’unico problema di lungo periodo che tassi negativi sui depositi presso la Bce potrebbe essere generato sul mercato. Come rimarca Jonathan Loynes, capo economista di Capital Economics, società di consulenza finanziaria, l’introduzione di tassi negativi rappresenta un messaggio agli investitori ancora più chiaro rispetto al suo vero effetto.
(Photocredit: ARNE DEDERT/AFP/Getty Images, DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images)