Cosa c’è dietro le dimissioni di Nunzia De Girolamo
27/01/2014 di Alessandro D'Amato
I giornali italiani oggi sono pieni di retroscena sulle dimissioni di Nunzia De Girolamo, che ieri sera ha lasciato la poltrona di ministro delle Politiche Agricole e Forestali accusando il governo di non averla difesa. Il Corriere della Sera comincia il suo retroscena riportando la smentita della De Girolamo sui contatti con Forza Italia e su un suo presunto riavvicinamento al Cav.:
I rapporti con Berlusconi sono rimasti buoni. Basti pensare che lo scorso agosto, quando «Nunzia» aveva già assunto la posizione pubblica di considerare l’esistenza del governo «una cosa separata » dalla decadenza dell’ex premier, il Cavaliere aveva avuto nei suoi confronti un approccio ben diverso rispetto al veleno distillato per gli Alfano e i Quagliariello. C’è un’immagine, rimasta per mesi dietro le quinte, che lo conferma. «Silvio» che chiama tutto il gotha pidiellino ad Arcore ma si premura di «esonerare Nunzia» dall’obbligo di partecipare alla riunione. «So che stai in vacanza con la bambina e che hai pochi giorni di ferie. Non ti preoccupare, non venire fino a qui, ti aggiorniamo poi a voce rispetto a quello che ci siamo detti…». È lo stesso Berlusconi che oggi frena rispetto al ritorno dell’amica in Forza Italia: «Nunzia per ora non torna da noi. La ricucitura del rapporto col Nuovo centrodestra dev’essere un fatto politico, non una cosa personale». Come a dire, o tornano in blocco o non torna nessuno. Ma il rapporto umano è un’altra cosa, quello resta.
L’infografica di Centimetri sulle dimissioni di Nunzia De Girolamo:
Tommaso Labate ci fa anche sapere che Nunzia De Girolamo ha protezioni in alto, molto in alto:
Dalla sua, oltre alla grande voglia di difendersi, rimane quell’immaginetta di Padre Pio. «Sono sempre stata una sua devota. E ho sempre creduto nel perdono», disse all’inizio della sua carriera politica. Anche se di «perdonare », di questi tempi, non pare aria. Anzi.
Curzio Maltese parla su Repubblica di ritorno all’ovile (di Berlusconi, ovviamente), e critica anche le motivazioni che hanno portato la De Girolamo all’addio:
Se il governo l’avesse difesa, De Girolamo non si sarebbe dimessa e forse non avrebbe mai lasciato il partito di Alfano. La stessa logica della polemica interna aveva determinato le dimissioni precedenti del vice ministro Fassina, pure non indagato e non sospettato di nulla. Non si è dimesso perché non condivideva la politica economica del governo, che sarebbe un argomento serio, ma perché il segretario del Pd aveva fatto una battuta irriguardosa nei suoi confronti. Beati loro che si prendono tanto sul serio.
Fotogallery: il caso delle dimissioni di Nunzia De Girolamo in foto
Alberto D’Argenio, sempre su Repubblica, segnala che Enrico Letta non sapeva nulla delle dimissioni, nonostante il rapporto personale che lega il premier a Francesco Boccia, marito della De Girolamo:
Se il governo l’avesse difesa, De Girolamo non si sarebbe dimessa e forse non avrebbe mai lasciato il partito di Alfano. La stessa logica della polemica interna aveva determinato le dimissioni precedenti del vice ministro Fassina, pure non indagato e non sospettato di nulla. Non si è dimesso perché non condivideva la politica economica del governo, che sarebbe un argomento serio, ma perché il segretario del Pd aveva fatto una battuta irriguardosa nei suoi confronti. Beati loro che si prendono tanto sul serio.
La Stampa, invece, racconta di telefonate tra lei ed Enrico Letta e delle tentazioni del Cav.:
«Se ci fossero state azioni inopportune – ha aggiunto – non le potremmo giustificare perché compiute prima dell’incarico ministeriale». Il Cavaliere le ha detto: «Nunzia torna, le porte sono aperte». Lei vive da settimane una tempesta interiore che non le ha ancora consentito di decidere cosa fare in futuro,ma la sensazionedi essere stata«mollata»dal suo nuovo capo, Angelino Alfano e anche dal Presidente del Consiglio, le ha fattomaturare la decisione di dimettersi ma anche il desiderio di tornare presto a casa: in quella Forza Italia con la quale non ha mai usato i toni risentiti dei suoi colleghi del Nuovo Centro Destra. ConBerlusconi, laDeGirolamo ha parlatosempreconaffettoenel suoultimo colloquio privato, il Cavaliere le ha spalancato le porte, tanto più se l’exministro tornasse indietro col «tesoretto» di qualche altro parlamentare: un ritorno a casa dal forte valore simbolico, il segno palpabile che l’operazioneAlfano è già in crisi di vocazioni.
La verità è un’opinione.