Cosa c’è nella mente di uno psicopatico?

Dal punto di vista dell’elaborazione razionale, le risposte fra psicopatici e non sembravano essere analoghe: “La sorpresa è arrivata quando gli scienziati sono passati a studiare le scansioni cerebrali”. Salta fuori insomma che “nei detenuti non psicopatici si sono attivate due piccole aree della corteccia cerebrale quando essi hanno visto immagini moralmente offensive, mentre le immagini neutrali o amorali hanno provocato una minore attività. Il cervello degli psicopatici non distingue fra i tre tipi di immagini”, visto che “nel lobo temporale anteriore tutti e tre i tipi di immagini hanno scatenato un’elevata attività, che nei soggetti non psicopatici è stata causata solo dalle immagini moralmente offensive”.

EMPATIA – Per contro, continua Science, “nessuna delle immagini ha causato una qualche attività nell’altra area, la corteccia prefrontale e ventromediale” ritenuta essere coinvolta nell’elaborazione della paura “e nella capacità di prendere decisioni rischiose”. Quindi, in breve, la soglia di allarme che nei soggetti normali viene attivata soltanto quando ci si rapporta con immagini moralmente riprovevoli, per i soggetti psicopatici è sempre attiva, così che queste persone non sono in grado di capire quando stanno andando “oltre”, anche se, razionalmente, lo sanno. Il problema è a livello automatico, inconscio, di empatia: “Questi soggetti sono decisamente meno capaci di comprendere e confrontare le emozioni di più persone nello stesso momento. A parte questo, si sono dimostrati solo leggermente peggiori nel gestire le emozioni generate “dal pensiero logico”.

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