Che cos’è la banda larga? E soprattutto esiste davvero?
30/04/2015 di Alessio Barbati
Da anni si parla di banda larga. Se ne parla anche in questi giorni per il manifesto interesse di Netflix di approdare sul mercato italiano. Il colosso dello streaming online on demand troverebbe però resistenze nelle infrastrutture tecnologiche. «La banda larga in Italia è ancora un grande problema in termine di numero degli utenti che puoi raggiungere» ha recentemente dichiarato una fonte vicina all’azienda. Ma che cos’è la banda larga? E sopratutto, quando oggi parliamo di banda larga, intendiamo la stessa banda larga di dieci anni fa? Si e no.
LA BANDA LARGA – La banda larga, in inglese broadband, indica lo scambio simultaneo di dati informativi sullo stesso cavo o mezzo radio, ad una velocità superiore ai precedenti sistemi di telecomunicazione. Una definizione che significa tutto e niente. La teoria dei segnali, quella branca della fisica che studia appunto i segnali, definendoli come funzioni matematiche nel tempo, identifica la banda larga come il metodo che consente a due o più segnali di condividere la stessa linea trasmissiva, senza però menzionare la velocità di trasmissione. Con queste premesse anche un modem a 56 Kb/s trasmetterebbe formalmente broadband. La legislazione italiana e quella europea non definiscono la banda larga, ma la Commissione europea utilizza il termine per indicare una connnessione più veloce di quella possibile tramite un modem analogico dial-up. In pratica qualsiasi cosa.
UN CONCETTO RELATIVO – Con broadband intendiamo quindi un concetto relativo, che cambia continuamente di pari passo con il progresso tecnologico e che potrebbe essere superato ancor prima di prendere piede in Italia. Ad oggi, la tecnologia dei sistemi cablati, si muove già in direzione della cosiddetta banda ultra-larga, possibile grazie alla Next Generation Network, una rete basata sulla cosiddetta commutazione a pacchetto.
LA RACCOMANDAZIONE – Esisterebbe in realtà una definizione quantitativa della banda larga. La fornisce il Telecommunication Standardization Sector dell’ITU, che ha circoscritto la banda larga alla capacità trasmissiva maggiore del primary rate ISDN, e cioè 1.5 Mbit/s negli Stati Uniti e 2 in Europa. Tuttavia la maggior parte delle compagnie vende come banda larga anche le trasmissioni a 256 kbit/s.
QUINDI? – Possiamo quindi concludere che una trasmissione a banda larga abbia come caratteristica principale la trasmissione dati sulla stessa linea, ad una velocità superiore rispetto ai precedenti sistemi di telecomunicazione, possibilmente, ma non necessariamente, maggiore di 2Mbit/s.