Cos’è la «tagliola» di Laura Boldrini che fa arrabbiare il Movimento 5 Stelle
29/01/2014 di Donato De Sena
Il decreto Imu-Bankitalia in via di approvazione alla Camera è diventato nuovo terreno di scontro tra il gruppo del Movimento 5 Stelle e il presidente dell’assemblea Laura Boldrini. La terza carica dello Stato è stata accusata dai rappresentanti del partito di Beppe Grillo di essere intenzionata ad utilizzare la «tagliola», la «ghigliottina», una norma finora mai applicata a Montecitorio per mettere bruscamente fine all’ostruzionismo in aula, che può consentire oggi la conversione del provvedimento in esame (da decreto legge in legge) poco prima della sua decandenza.
L’ESCAMOTAGE CONTRO LA DECADENZA DEL DECRETO – La Boldrini, che in realtà non ha finora mai utilizzato la «tagliola», ha sostanzialmente l’opportunità di stroncare l’esame delle decine di ordini del giorno presentati dai 5 Stelle allo scopo di allungare a dismisura i tempi del confronto in aula. Spiega stamane Monica Guerzoni sul Corriere della Sera:
Laura Boldrini, dopo ore di autentico tormento, ha deciso di non farvi ricorso, deludendo parecchio il fronte governativo. Ma stanotte finisce il tempo per convertire in legge il decreto Imu-Bankitalia, su cui il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Su quel testo i partiti si vanno scontrando da settimane e i Cinquestelle, che vogliono scorporare le norme sull’Imu da quelle su Bankitalia, hanno scatenato la guerriglia. Ma poiché il governo ritiene «impraticabile» l’idea di dividere il decreto, la più affilata delle lame potrebbe inesorabilmente scattare: troncando il «filibustering» grillino, spazzando via gli ordini del giorno e consentendo il via libera al decreto che scongiura il pagamento della seconda rata Imu.
LA PAURA DELLA BOLDRINI – Dunque, i tempi (60 giorni) per la conversione del decreto Imu Bankitalia (che riguarda l’abolizione della seconda rata 2013 della tassa sugli immobili e la ricapitalizzazione e la riogranizzazione della Banca d’Italia) sono stretti. C’è il rischio di decadenza del provvedimento prima della conclusione del dibattito sugli odg presentati dai deputati del Movimento 5 Stelle, che ritengono opportuno lo spacchettamento delle questioni Imu e Bankitalia e che non ritengono, al tempo stesso, opportuno il ricorso al decretazione di urgenza. Il presidente della Camera, dal canto suo, potrebbe chiedere (rischio per ora scongiurato) la votazione definitiva prima ancora della conclusione del normale iter in Aula. Una soluzione, quest’ultima, che non sarebbe gradita nemmeno alla diretta interessata visto che sarebbe la prima volta alla Camera. Stando a quanto riportato ancora da Monica Guerzoni sul Corriere della Sera, la Boldrini avrebbe esplicitamente chiesto ai colleghi di non costringerla a «forzare la mano»:
«Non voglio essere il primo presidente della Camera che ricorre alla ghigliottina nella storia della Repubblica», ha detto ai presidenti dei gruppi Laura Boldrini, che dietro le porte ben chiuse del suo ufficio ha mediato, implorato e anche alzato la voce, pur di non forzare libela mano: «Faccio appello alla responsabilità di tutti, non costringetemi a interrompere la discussione in maniera traumatica… Non l’ho fatto e non lo voglio fare. Ma se non si evita di fare ricorso a tutti gli strumenti del regolamento per ostacolare il provvedimento, sarò costretta a interrompere il dibattito». E ancora, chiamando in soccorso l’opinione pubblica: «Non credo che potrà comprendere un simile atteggiamento su un tema così rilevante per la collettività». C’è ancora una manciata di ore, per discutere e per litigare. E poi, se il M5S non deporrà le sue armi, la «tagliola» scatterà. In caso contrario il decreto sarà carta straccia e i proprietari di immobili pagheranno l’Imu.
(Foto di repertorio da archivio LaPresse)