L’epicfail di Dan Brown sull’Altare della Patria: «Che bella la sede del Parlamento!»
09/10/2015 di Valentina Spotti
Dan Brown scambia l’Altare della Patria per il palazzo del Parlamento e i suoi fan italiani lo bacchettano. Lo scrittore de Il codice Da Vinci e Inferno probabilmente ha bisogno di qualche ripetizione su Roma e i suoi monumenti, visto che un paio di giorni fa ha pubblicato una foto dell’Altare della Patria con un commento inequivocabile:
Dicono che assomiglia a una torta nuziale, ma io continuo ad amare la sede del Parlamento di Roma
DAN BROWN “CADE” SULL’ALTARE DELLA PATRIA –
Un apprezzamento tanto sincero quanto errato: l’Altare della Patria, il monumento a Vittorio Emanuele II che accoglie le spoglie del Milite Ignoto, non è sede di nessun organo di governo, né della città di Roma né dello Stato Italiano. I fan dello scrittore non possono non farglielo notare, anche perché se c’è un paragone con il quale i romani usano riferirsi a quel monumento in particolare non è certo quello della “torta nuziale” ma, semmai, a una molto meno romantica “macchina da scrivere”:
«SCUSATEMI, HO BISOGNO DI UN ALTRO CAFFÈ –
Lo scrittore statunitense, però, si corregge subito. Ed esce dall’empasse in modo molto diplomatico:
Giusto, quello è “Altare della Patria” e non la sede del Parlamento. Scusatemi… A quanto pare ho bisogno di un’altra tazza di caffè stamattina. Ho trovato il commento di Salvo Cardamone particolarmente divertente. Ha scritto: «Quello non è la sede del Parlamento, e questo spiega perché lo amiamo così tanto». Ok, grazie per il chiarimento, e ora torno al lavoro…
Correct, this is indeed “Altare della Patria” and not the Parliament House. Sorry about that — apparently I need…
Posted by Dan Brown on Mercoledì 7 ottobre 2015
(Photocredit copertina: Facebook/Dan Brown)