Daniele Luttazzi risponde ad Andrea Scanzi e viene giù lo stadio
03/02/2016 di Redazione
Andrea Scanzi aveva risposto a Daniele Luttazzi in mattinata con un lungo articolo di cui vi avevamo dato conto qui. Non si è fatta attendere a lungo – come avevamo immaginato – la risposta di Daniele Luttazzi ad Andrea Scanzi, arrivata sul suo blog da pochi istanti. La replica di Scanzi di oggi era tutta incentrata sulla persona di Luttazzi, e Daniele diciamo che non la manda a dire al giornalista del Fatto
Quando non si hanno i mezzi culturali per rispondere a proposito (tecnica, logica, informazioni eccetera), la via più prudente, specie per un giornalista, sarebbe quella di astenersi dal farlo, in attesa di completare lo studio; ma la prudenza è una virtù cardinale di cui non tutti i mortali partecipano, e così accade che il giornalista, pressato da urgenze frivole, decida di prendere qualche scorciatoia
Dice Daniele Luttazzi, insomma, che Andrea Scanzi per buttarla in caciara ha preferito attaccare lui prendendolo in giro, evitando quindi gli argomenti
La più comune consiste nell’attaccare non quello che l’interlocutore ha detto, ma la sua persona, magari definendola rancorosa e permalosa. Non c’entra nulla, e infatti questo celebre errore manda in vacca il ragionamento, puntando allo shock: si chiama argomento ad hominem. Tipico del blogger
Luttazzi continua la sua risposta articolata attaccando Scanzi sul concetto di plagio, ciò che il giornalista gli aveva rinfacciato in entrambi gli articoli, e lo fa prendendo a esempio Scanzi stesso
Non si può parlare di “plagio” se non si possiedono competenze giuridiche e letterarie. Non bastano i pregiudizi di bloggers e giornalisti, altrimenti uno potrebbe concludere che una di queste battute è un plagio dell’altra:
La Moratti è l’idea che una parrucchiera ha di un ministro. (Luttazzi 2005)
Dolcenera è l’idea che i Puffi hanno di Morgan. (Scanzi, 2012)
Appuntamento a domattina con la risposta di Andrea Scanzi a Daniele Luttazzi 2 (la vendetta), che sicuramente troveremo sul Fatto (o chissà, magari anche prima, su Facebook)