Christiane F. e David Bowie

David Bowie, morto ieri sera a Londra dopo una lunga battaglia contro il cancro, è stato protagonista anche del racconto di Christiane F. in Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, uno dei libri-inchiesta più famosi sulla diffusione della droga tra i giovani europei.

david bowie christiane f
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Nella narrazione di Christiane Vera Felscherinow, David Bowie appare come l’idolo musicale della giovane e dei suoi amici:

[…] Fino a quella mattina in cui andai alla metropolitana e vidi che dovunque si stavano attaccando dei manifesti. Erano manifesti pazzescamente pop. Sopra c’era scritto: «David Bowie viene a Berlino». Non riuscivo a capacitarmi. David Bowie era il nostro idolo solitario, il più stupendo di tutti. La sua musica era la migliore. Tutti volevano assomigliare a lui. E finalmente veniva a Berlino. […] Quando David Bowie cominciò era tutto eccitante quasi  come me lo ero immaginato. Era pazzesco. Ma quando arrivò al pezzo «It is too late», è troppo tardi, andai giù di un colpo. Già nelle ultime settimane, quando non sapevo più per che cosa vivevo e dove andavo, questo «It is too late» mi aveva preso su ai nervi. Avevo pensato che questa canzone descriveva esattamente la mia situazione. Adesso questo «It is too late» mi sconvolgeva. Avrei avuto bisogno del mio valium.

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DAVID BOWIE IN NOI, I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO

Nell’omonimo film diretto da Uli Edel, la colonna sonora è composta interamente da canzoni di David Bowie: resta famosissima la sequenza in cui i protagonisti corrono all’interno di un centro commerciale, sulle note della celeberrima Heroes, pubblicata negli anni in cui si svolge il racconto di Christiane F.:

E la scena del concerto:

DAVID BOWIE E CHRISTIANE F.

In seguito, dopo il successo ottenuto dalla pubblicazione di Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, Christiane F. incontrò personalmente David Bowie durante il tour promozionale del film. Si tratterà di un incontro che non colpirà positivamente la giovane. Il fatto è raccontato in La mia seconda vita, pubblicato nel 2013, in cui Christiane, ormai adulta, narra la sua vita dopo essere stata allontanata da Berlino ed essersi disintossicata.

Quando il fuoristrada nero si fermò davanti all’atrio, non osavo salire: sapevo che lui era là dentro! Avevo le mani sudate e il cuore mi batteva forte. […] Lui era là, seduto sui sedili di cuoio nero, come un re. […] Non credevo ai miei occhi: era più piccolo di me, più esile, e aveva i baffi come quelli di mio padre. Allucinante. David Bowie con i baffi? Ma ero troppo eccitata e sopraffatta dagli eventi per capire a che punto sarebbe arrivata la mia delusione. All’inizio non riuscii a spiccicare parola. Bowie notò che quell’incontro mi mandava in confusione. Mi chiese come stavo e se avevo fatto un buon volo. Risposi di sì e, a parte quello, per tutto il tragitto, non staccai più gli occhi dal finestrino.  Ero intimidita e non osai pronunciare nessun’altra frase. Dopo quindici minuti di silenzio imbarazzante e penoso, arrivammo finalmente al cinema. Per me era Bowie la star del film.

(Photocredit copertina: YouTube)

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