Davide Serra: il guru di Renzi, Electrolux e la gaffe sui costi del lavoro
28/01/2014 di Dario Ferri
Piccola gaffe in rete per l’imprenditore Davide Serra, fondatore e amministratore del fondo speculativo Algebris e noto sostenitore del segretario del Pd Matteo Renzi. Il 42enne genovese è finito nel mirino degli utenti di Twitter dopo la pubblicazione di un messaggio in cui afferma che in Italia il costo delle tasse sul lavoro è in media il doppio della cifra netta che i lavoratori ricevono a fine mese. Nel dettaglio, intervenuto commentando il caso Elecrtolux, l’azienda svedese che minaccia in Italia di ridurre di circa il 50% salari per adeguarli agli stipendi della Polonia, Serra ha affermato che nel nostro paese alle imprese «uno stipendio di € 1000 nette busta paga gli costa € 3000». Cifre che, secondo l’imprenditore, spiegherebbero l’esodo delle fabbriche verso l’estero.
I DATI – In realtà, che i costi elevati sul lavoro siano una delle principali cause della scarsa competitività delle aziende italiane è un dato ampiamente riconosciuto. Ma appare chiaro che i numeri divulgati dall’imprenditore di Algebris siano nettamente distanti da quanto messo nero su bianco dai più autorevoli istituti di ricerca. Per smentire Serra basta citare infatti i dati diffusi, non più tardi di un mese fa, dal Centro Studi di Confindustria, che ha rilevato tasse sul lavoro in Italia al 42,3%, cifra più alta del 37,7% medio dell’Eurozona e del 35,8% relativo all’Ue-27, ma non certamente elevata al punto da far pensare a 3mila euro di spesa per le aziende per ogni mille euro versati come stipendio.
Per l’azienda uno stipendio di €1000 nette busta paga gli costa €3000. Allora azienda va in Spagna. Da’ netto €1200 ma gli costa €2400.
— davide serra (@davidealgebris) 27 Gennaio 2014
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IL BOTTA E RISPOSTA – Sembra poco fortunato anche il confronto di Serra con la Spagna. Secondo l’imprenditore nella penisola iberica l’impresa «dà netto € 1200 ma gli costa € 2400» a differenza del rapporto 1.000-3.000 italiano. Ma il Centro Studi di Confindustria ha rivelato per la Spagna un tasso di costo del lavoro al 33,2%, più basso rispetto a quello italiano ma certamente non abbastanza basso da lasciar immaginare un’incidenza di tasse sui salari dimezzata rispetto al nostro paese. I commentatori del web rispondono puntualmente:
@mazzettam @davidealgebris E’ un’evidente puttanata. Su 1000 euro netti al mese, l’azienda ne paga circa 1650.
— Tommaso Leso (@spree_prof) 27 Gennaio 2014
@dwery @davidealgebris @lorepregliasco Ma scherza? Netto+Irpef+Contributi+Irap si arriva a 1700-1750 al massimo.
— Tommaso Leso (@spree_prof) 27 Gennaio 2014
@mazzettam @spree_prof @davidealgebris secondo i dati 2011, in Italia pagherebbe 1908, in Spagna 1644 http://t.co/zeavDB0viH
— Carlo Mascolo (@carmas75) 28 Gennaio 2014
(Fonte foto: archivio LaPresse)