I medici che rispondono a Burioni con un piano alternativo: vaccini obbligatori solo quando serve
18/07/2017 di Redazione
Undici tra medici, docenti e ricercatori noti per le loro posizioni in difesa della trasparenza in medicina, hanno messo a punto un piano alternativo in materia di vaccini a quello del governo. Una risposta alle posizioni del medico Roberto Burioni, virologo paladino pro-vax, seguitissimo sui social network. Ne parla oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Virginia Della Sala. Mentre il decreto Lorenzin prevede vaccinazioni obbligatorie per i bambini iscritti a scuola, la nuova proposta si basa su imposizioni locali e temporanee: vaccini obbligatori solo quando serve.
VACCINI OBBLIGATORI, PIANO ALTERNATIVO AL DECRETO LORENZIN
Il piano si articola in cinque punti. Il primo riguarda l’emergenza morbillo. Secondo gli esperti l’obbligo vaccinale dovrebbe essere introdotto temporaneamente solo nelle realtà locali che presentino dati di copertura inferiori al 95%. Il secondo punto riguarda invece le altre malattie indicate nel decreto del governo. Gli autori del piano propongono che anche per le altre patologie, dalla difterite al tetano, vengano attivate misure urgenti e temporanee (compreso l’obbligo vaccinale) solo nel caso in cui le coperture reali scendano sotto le soglie di allarme. Altro punto riguarda proprio le soglie, che dovrebbero essere determinate e aggiornate in modo specifico, di patologia in patologia, attraverso un dibattito scientifico che tenga conto anche delle prove accumulate nella letteratura scientifica. Non dovrebbe essere indicato un generico 95%, ma dovrebbe essere seguito l’esempio dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), che indica come livello di vaccinazione ottimale di una popolazione indica una percentuale diversa da vaccino a vaccino.
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Gli ultimi due punti riguardano la trasparenza e la prevenzione. Da una parte viene proposta un’anagrafe informatizzata di raccolta dati «unica, efficiente e integrata» con quella di farmacovigilanza con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la trasparenza e la credibilità degli interventi vaccinali. Dall’altra si propongono «interventi informativi, educativi e di promozione della salute di efficacia documentata nel ridurre specificamente le malattie infettive e le loro conseguenze, che meritano attenzione da parte dei livelli di governo della Sanità». Il dibattito continua.
(Foto: ANSA / CIRO FUSCO)