Welcome to Wisteria Lane: segreti, peccati ed il dolce benvenuto delle casalinghe disperate
26/02/2015 di Alessandra Rey
Welcome to Wisteria Lane: segreti, peccati ed il dolce benvenuto delle casalinghe disperate:
“Mi chiamo Mary Alice Young. Oggi, quando leggerete il giornale, forse troverete un articolo sull’insolita giornata che ho avuto la settimana scorsa. Normalmente non c’è nulla nella mia vita che faccia notizia, ma giovedì scorso le cose sono cambiate. (…) In verità, ho trascorso la giornata come trascorrevo tutte le altre: lustrando in silenzio la routine della mia vita finché brillasse di perfezione. Per questo mi ha stupita la mia decisione di aprire l’armadio del corridoio, e prendere un revolver che non era mai stato usato”
Desperate Housewives è un racconto spietato ed impietoso dell’apparentemente noiosa quotidianità di quattro casalinghe americane. Bree, Gabrielle, Lynette e Susan abitano a Wisteria Lane, immaginario e ricco sobborgo di un’altrettanto immaginaria e ricca città, amiche della citata e compianta Mary Alice, origine del primo di numerosi misteri della serie nonché sua voce narrante. La routine della loro vita brilla della perfezione di prati verdi e curati, di steccati bianchi, che dividono le rispettive, eleganti villette, di ordine, controllo, di un’apparente assenza di caos. Sono casalinghe assolutamente comuni e, come poi si avrà modo di scoprire nel corso delle otto stagioni, ognuna a modo suo smaliziata, pop e fortemente “disperata”. Casalinghe, mogli e madri i cui inconfessabili segreti, poco brillantemente nascosti dietro quegli steccati perfetti, fanno da filo conduttore all’intera serie di (dis)avventure rendendo Desperate Housewives un prodotto di difficile catalogazione capace di mischiare sapientemente drama, crime e comedy in un crescendo melodrammatico, e spesso decisamente macabro, ma sempre e comunque cinico ed autoironico. Il segreto del successo della serie, perso purtroppo nelle ultime stagioni, sta proprio nella coralità delle sue protagoniste.
Donne, il più delle volte ossessive ed ossessionate, meschine e piccole, tratteggiate con precisione tanto da farsi specchio in cui rivedere i propri peccati di telespettatore ed autoassolversi. Donne che la sigla dipinge magistralmente attraverso un excursus che va da Adamo ed Eva al poster pop di Warhol. Abbiamo immaginato di esserci appena trasferiti a Wisteria Lane, di aver sentito bussare alla porta, complice la curiosità che accompagna ogni nuovo arrivo, e di aver trovato Bree Van de Kamp ad aspettarci lì, sorriso d’ordinanza, un mucchio di domande pronte per noi ed un cestino di muffin ai mirtilli ancora caldi.
In una ciotola sbattete le uova, aggiungete gradualmente lo zucchero e, solo successivamente, l’olio continuando a mescolare fino ad ottenere un composto denso. Unite la farina, il sale ed il lievito, alternati alla panna acida. Aggiungete la confettura di mirtilli, dividete il composto nei pirottini o nella teglia da muffin, che avrete precedentemente unto ed infarinato, e finite lasciando colare alcune gocce di confettura sulla superficie. Fate cuocere in forno a 200° per circa 20 minuti o fino a quando saranno dorati, spegnete poi il forno e lasciateli dentro ancora una decina di minuti.
“Questa è la via dove abitavo e queste sono le persone con cui ho condiviso la mia vita. Le ho conosciute il giorno in cui sono arrivate e ho visto cosa portavano con loro: bellissimi sogni per il futuro e tranquille speranze di una vita migliore. Se potessi direi cosa riserva loro il futuro? Le avvertirei della sofferenza e dei tradimenti che le attendono? No, da dove sono ora vedo così chiaramente la strada da capire come bisogna percorrerla. Ma il trucco è continuare a procedere, lasciar andare le paure e i rimpianti che ci rallentano e ci impediscono di goderci un viaggio che finirà anche troppo presto. Sì, ci saranno svolte inaspettate lungo il cammino, sorprese scioccanti che non avevamo previsto. Ma è proprio questo il bello, non credete?”