Chi detiene il copyright della canzone più famosa del mondo? Forse nessuno
28/07/2015 di Alessio Barbati
“Happy Birthday (To You)” è senza ombra di dubbio la canzone più cantata dell’ultimo secolo e mezzo. Dai compleanni in famiglia, a Marilyn Monroe in diretta nazionale, da Igor Stravinsky ai Beatles. Ebbene, sembra che la composizione al momento sia senza copyright, ma no, non potete approfittarne. Come forse avrete notato, molto spesso, nei film americani, durante le feste di compleanno gli invitati cantano “Perchè è un Bravo Ragazzo”. Questo perché attualmente i diritti di “Tanti Auguri a Te” appartengono alla Warner Chappell, che ne ha richiesto con zelo le royalties, assicurandosi un introito stimato di 2 milioni di dollari all’anno. Sembra però che l’etichetta abbia commesso un errore di valutazione.
IL CONTENZIOSO –
Due anni fa, alcuni cineasti stavano lavorando ad un documentario sulla canzone e, alla richiesta della Warner di 1.500 dollari per l’utilizzo della stessa, intentarono una causa sostenendo che il brano non dovesse essere coperto da diritto d’autore. Assieme alla regista Jennifer Nelson non furono in pochi ad aderire alla “class action”. Gli avvocati della Nelson trovarono alcuni spartiti risalenti al 1927 che contenevano “Happy Birthday” senza alcuna registrazione dei diritti d’autore. In una mozione depositata presso il tribunale distrettuale della California i legali affermano: «Questa e alcune versioni precedenti della canzone, che gli attori hanno rinvenuto attraverso i loro sforzi investigativi, dimostrano chiaramente come i diritti d’autore sulla canzone siano scaduti decenni fa. Questa nuova prova è pienamente coerente con le argomentazioni dei querelanti. Patty Hill ha dato i testi al pubblico quando li scrisse assieme a sua sorella Mildred e i diritti d’autore del 1935 coprivano solo specifici accordi di pianoforte». La mozione sostiene quindi che quando musica e testi vengano pubblicati con il permesso degli autori, ma senza copyright – come accadde nel 1927 per il canzoniere in questione – questi diventino “irrevocabilmente” di pubblico dominio. La registrazione dei diritti del 1935 coprirebbe infatti solo le alterazioni fatte al testo originale ma non l’intera canzone. Per questi motivi Jennifer Nelson ha fatto causa alla Warner sostenendo che i diritti d’autore sulla canzone non siano più validi dal 1919.
LA STORIA DELLA CANZONE –
La maggior parte degli musicologi ritiene che la paternità della canzone possa essere attribuita a Mildred Jane Hill e Patty Smith Hill, due sorelle del Kentucky che scrissero il pezzo alla fine del 19esimo secolo. Il brano venne scritto nel 1893 quando le sorelle Hill lavoravano in un asilo a Louisville come saluto d’ingresso in aula da parte della classe e in principio si chiamava “Good Morning to All”. All’inizio del novecento la canzoncina iniziò ad essere usata alle feste dei bambini con il testo che tutti conosciamo, ma che nessuno sa chi abbia scritto. Con il tempo la canzone divenne sempre più famosa al punto di essere utilizzata in un musical di Broadway. Questo non piacque alla sorella minore di una delle autrici che intentò e vinse una causa contro i registi. Jessica Hill per un periodo riuscì ad ottenere quanto dovuto assieme al primo editore della canzone, ma alla sua morte i diritti passarono di mano in mano fino ad arrivare alla Warner che nel 1988 la acquistò per 25 milioni di dollari. È dalla stessa etichetta che fanno sapere che i diritti americani saranno validi fino al 2030, mentre in Europa diventerà di dominio pubblico il 31 Dicembre 2016.