Insulti a vertici M5S, Casaleggio e Di Battista in aula contro ex attivista

09/10/2017 di Redazione

Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista, del Movimento Cinque Stelle, sono arrivati nel Tribunale di Napoli Nord, ad Aversa, in provincia di Caserta, per il processo per diffamazione contro l’ex attivista Angelo Ferrillo. Casaleggio è parte civile mentre Di Battista è stato citato come testimone. In lista testi c’erano anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il leader del M5S Beppe Grillo, che però non si sono presentati. Di Maio ha presentato formale giustificazione.

CASALEGGIO E DI BATTISTA IN TRIBUNALE CONTRO EX ATTIVISTA M5S

Nel gennaio 2015 Gianroberto Casaleggio (morto il 12 aprile 2016) presentò una querela dopo un post apparso nell’ottobre 2014 su Facebook in cui Ferrillo, in una discussione con altri utenti sulla politica, scriveva: «Mi sto preparando a fare le valigie per espatriare visto che il futuro di questo Paese è in mano ad un fallito e truffatore con sede legale a Milano». In qualità di teste, oggi sono stati citati dal legale di Ferrillo, l’avvocato Marco de Scisciolo, il figlio di Gianroberto, Davide (che ha proseguito il procedimento formalizzando la costituzione di parte civile tramite l’avvocato Luigi Fuscia), Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Giuseppe Grillo.

Ferrillo sulla sua pagina Facebook in mattinata ha cominciato una sorta di live di quanto accade al Tribunale di Napoli Nord. «In questo istante l’avvocato Marco de Scisciolo interroga Alessandro Di Battista», ha scritto. E ancora: «Alessandro Di Battista sotto giuramento non sa quando è stato formato il direttorio», «Davide Casaleggio non ricorda i fatti della querela», «Davide Casaleggio afferma che la sua società ha collaborato pro bono per il M5S».

«Nel 2014 le sospensioni le decideva solo Grillo, non c’era alcun comitato d’appello», ha detto Di Battista senza però saper precisare con esattezza il contesto temporale. Casaleggio ha invece riferito che, in quel periodo, esisteva un organo di appello contro le esclusioni o le sospensioni. Esistenza comprovata anche dalla email indirizzata nel marzo 2015 a Ferrillo e mostrata dal suo legale. Di Battista ha poi sottolineato che «sui voti la gestione del Movimento è sempre stata trasparente, da noi c’è democrazia interna». La prossima udienza del processo è stata fissata per il 26 marzo 2018. In quell’occasione verrà citato, per la quarta volta Grillo. La testimonianza di Di Maio invece potrebbe saltare.

(Foto: ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI)

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