Direzione Pd, la proposta di Renzi sulle primarie per le Amministrative: «Data unica il 20 marzo»
23/11/2015 di Redazione
DIREZIONE PD DIRETTA STREAMING: UNA RIUNIONE DEDICATA ALLA POLITICA ESTERA
Una moratoria fino a gennaio per stoppare le polemiche sulle amministrative. E poi la proposta di una data unica per le primarie: «A gennaio dopo avere chiuso la questione delle riforme la mia proposta è quella di affrontare la questione delle amministrative e di conseguenza quella delle primarie che vorrei si facessero nella data unica del 20 marzo», ha proposto il segretario nel corso della replica durante la direzione dem. Una scelta che non convince già la sinistra del partito a Milano, dove i gazebo erano già in programma per il 7 febbraio. «Spostarle al 20 marzo. Sarebbe un’epocale cazzata», ha attaccato Pierfrancesco Majorino, candidato della sinistra del partito. Tradotto, la questione rischia di scatenare nuove polemiche interne, al di là della pax interna invocata dal segretario, almeno fino al termine del passaggio sulle riforme a Montecitorio.
La Direzione Pd si è intanto riunita questo pomeriggio alle 16.30 sul tema sicurezza e politica estera. Le relazioni d’apertura sono state affidate al ministro Paolo Gentiloni e al responsabile Esteri del partito Enzo Amendola. Il ministro degli esteri nel corso del suo intervento ha segnalato che a suo dire il Daesh, lo Stato Islamico, alimentato grazie agli errori dell’Occidente, può contare su una potenza economica pari a un miliardo di euro. E ha aggiunto. «Il terrorismo islamico non è frutto di un invenzione e fa bene il Re di Giordania a definire i miliziani ‘rinnegati». Secondo il ministro degli Esteri «un nuovo ordine mondiale è la sfida delle nostre leadership, anche di quella italiana. Cooperazione e diplomazia contro l’isolazionismo».
DIREZIONE PD DIRETTA STREAMING, GENTILONI: “GLI ERRORI DELL’OCCIDENTE NON HANNO LEGITTIMATO L’ISIS”
Tuttavia secondo Gentiloni gli errori compiuti in passato non hanno comunque legittimato la nascita e la progressione di Isis. Allo stesso tempo, a proposito dell’intervento sul campo, il ministro degli Esteri ha dichiarato «di non avere nostalgia dell’interventismo di 15 anni fa». Interventismo che si contrappone alla normalizzazione politica, un obiettivo secondo Paolo Gentiloni: «Avevamo ragione quando chiedevamo per la Siria la necessità di una soluzione politica e di una transizione». E annuncia: «Il 5 gennaio avremo un summit tra i ministri degli esteri dei sei paesi fondatori dell’Unione Europea: Italia-Francia-Germania-Belgio-Olanda-Lussemburgo».
(Photocredit copertina ANSA/GIUSEPPE LAMI)