La donna morta in sala parto a Torino. Lorenzin invia gli ispettori. Si indaga per omicidio colposo

Aggiornamento ore 13.40 –  Omicidio colposo a carico di ignoti. Questo il reato ipotizzato dalla procura di Torino, in seguito alla morte di Angela Nesta. Nella tarda mattinata di domani il medico legale Valter Declame effettuerà’ l’autopsia.

Aggiornamento ore 12.03 – Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha deciso in inviare gli ispettori all’ospedale Sant’Anna di Torino, dove nella notte tra sabato e domenica una donna è morta durante il parto insieme alla neonata.

Malasanità o disgrazia? La tragedia di Natale viene da Torino, dove Angela Nesta, 39 anni, è morta il 26 dicembre dopo essere stata ricoverata il 23: per i famigliari, un caso di negligenza dei medici che l’avrebbero ricoverata troppo tardi e avrebbero sottovalutato gli allarmi. Per i medici, una complicanza che non ha consentito di riprendere il controllo della situazione.

È MORTA UNA DONNA IN SALA PARTO A TORINO

Il Corriere della Sera parte dalla disperazione dei familiari.

«Hanno ammazzato mia figlia e la mia nipotina» si dispera Pietro Nesta, 66 anni, un autista da poco in pensione e padre della vittima. L’uomo accusa l’equipe medica dell’ospedale Sant’Anna: «Angela — racconta — è andata in ospedale il 21 dicembre perché sentiva le prime contrazioni. Dopo il tracciato è stata mandata a casa. Così il giorno successivo. È stata ricoverata solo il 23. Dicevano che andava tutto bene». Sabato notte l’allarme. La corsa disperata in ospedale di Pietro Nesta e di Francesco Scarlata, il compagno di Angela, ma «non ci hanno fatto entrare in sala parto». Ne è nato un battibecco, poi una lite con il personale medico fino a quando sono arrivati i carabinieri chiamati dai parenti della donna. «Non volevano fare entrare neppure loro», ricorda Pietro Nesta. All’alba la conferma: «Angela ed Elisa sono morte». Un epilogo che Francesco non riesce ad accettare: «Una gravidanza normale, Angela è sempre stata bene. Negli ultimi giorni aveva accusato qualche sbalzo di pressione e preso qualche chilo, ma era una ragazza di un metro e ottanta di statura». Nulla lasciava presagire complicazioni: «Aveva frequentato il corso pre parto e il ginecologo non aveva mai manifestato alcun timore». 

 

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Che tutto sembrasse normale lo confermano anche i medici.

 

Le domande che si pongono i famigliari delle vittime sono le stesse dei medici del Sant’Anna: «Il decorso clinico della paziente è stato del tutto regolare fino alla tarda serata di sabato quando si è registrata una complicazione improvvisa che ha fatto precipitare la situazione. Nell’ultima fase la signora — ha spiegato il primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale, Chiara Benedetto — ha subìto un arresto cardiaco. Non c’è stato nulla da fare e malgrado la presenza dell’intera equipe medica (sette persone ndr ) la bimba è nata morta e la mamma non si è più ripresa, nonostante i numerosi tentativi di rianimarla». Una spiegazione che placa solo in parte l’esasperazione di Pietro Nesta: «Non un medico, un infermiere o un’ostetrica che siano venuti da me o da mio genero per spiegare ciò che era accaduto. Che mia figlia fosse morta l’ho saputo da un carabiniere. Voglio giustizia, è un mio diritto sapere perché Angela ed Elisa non ci sono più». La cartella clinica della donna è stata sequestrata dai carabinieri e trasmessa in procura dove, dopo essere stata presa in visione dal magistrato di turno, è stata acquisita dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello (che andrà in pensione tra pochi giorni). Il pm ha aperto un fascicolo penale («atti relativi», senza nessuna persona iscritta al registro degli indagati) per ora senza ipotizzare alcun reato e ha disposto l’autopsia che sarà eseguita oggi .

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