Le donne secondo il Garante dell’Infanzia del Cremlino: «A 27 anni sono già sfiorite»

Uno dei favoriti del dittatore ceceno vuole un moglie diciassettenne oltre a quella che ha già, e sembra proprio che l’avrà grazie agli amici importanti che si stanno spendendo per lui

Ramzan Akhmadovich Kadyrov
Ramzan Akhmadovich Kadyrov

Il capo della polizia del distretto ceceno di Nozhay-Yurt è già sposato in prime nozze. Ma ha deciso di formalizzare la sua unione anche con una minorenne, estorcendo con le minacce il consenso dell’interessata e della sua famiglia. Il dittatore ceceno Ramzan Kadyrov ha difeso il diritto alla poligamia di Nazhud Guchikov, 57 anni o forse 46, formalmente funzionario del ministero degli Interni russo, ma dipendente di fatto da lui: «I genitori della ragazza hanno dato la loro benedizione al matrimonio», ha scritto su Instagram, la piattaforma con cui Kadyrov è solito comunicare, assicurando che nessuno ha forzato la giovane diciassettenne alle nozze o i suoi familiari ad accettarle.

LA TOPPA PEGGIORE DEL BUCO –

Anche il garante dell’infanzia del Cremlino Pavel Astakhov (nell’immagine in copertina) è sceso in campo, MA in difesa del capo della polizia, non della minore, per precisare che la poligamia è pratica tradizionale in Cecenia: . «In situazioni eccezionali», ha detto in una intervista alla radio russa, la legge consente che l’età per sposarsi «venga stabilità dalle autorità locali» (A differenza di quella italiana, la legge russa proibisce il matrimonio sotto i 18 anni, ndr). «In Cecenia quindi l’età minima è 17 anni, in Baschiria 14, nella regione di Mosca 16. Ci sono anche posti in cui non c’è un limite minimo», ha spiegato Astakov, sottolineando che nelle regioni montagnose del Caucaso «la maturità sessuale e l’emancipazione sono anticipate. Non facciamo gli ipocriti, ci sono posti in cui le donne a 27 anni sono già sfiorite e per i nostri standard sembra che abbiano 50 anni. In genere, la costituzione proibisce l’interferenza nella vita privata delle persone», ha quindi concluso subito dopo aver pronunciato la frase che ora lo sta dannado.

LA DOMANDA DI NAVALNY –

L’oppositore Aleksei Navalny si chiede le ragioni della sua presenza al governo, “perché paghiamo il suo stipendio?”. La protesta di Navalny si associa a quella dell’ultraconservatore Vitaly Milonov, l’estensore della legge contro la propaganda gay di fronte ai minori, che nei giorni scorsi aveva chiesto al ministero degli interni di avviare una inchiesta. La responsabile della commissione diritti umani del Cremlino Ella Pamfilova, si era limitata a dire di auspicare che il matrimonio non avvenisse.

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COME AL SOLITO IN RUSSIA, PAGA LA GIORNALISTA –

Intanto, la pluripremiata giornalista di Novaya Gazeta Elena Milashina che aveva raccontato la storia soffermandosi sulle minacce di Guchikov alla famiglia della ragazza, è stata costretta a lasciare la Cecenia per le minacce che ha da allora a sua volta ricevuto. Come rende noto il bisettimanale per cui lavorava anche Anna Politovskaya la polizia ha ammonito Milashina, chiedendole di «fare molta attenzione alla sua sicurezza». La giornalista aveva raccolto il racconto della minaccia di rapimento subita dalla ragazza, che si chiama Kheda Goylabiyeva. Lunedì poi, dopo che Kadyrov ha licenziato il suo ministro dell’informazione Shaid Zhamaldayev per la gestione della vicenda, la giovane ha rilasciato un’altra intervista all’emittente di notizie vicina al Cremlino e alle sue forze di sicurezza LifeNews in cui assicura la sua intenzione di sposare il capo della polizia.

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