Dopo il 21-12-2012: ecco la prossima fine del mondo
20/12/2012 di Stefania Carboni
Se vi male male per oggi, non disperate, la prossima fine del mondo arriverà nella primavera 2014. In una intervista a Libération, raccontata oggi da Le Matin, Luc May, storico e autore del libro “Il mito della fine del mondo, dall’antichità al 2012” (Edizioni Track, 2009), sottolinea che l’Apocalisse di oggi è la 183sima previsione,registrata da lui, dopo la caduta dell’Impero Romano. L’ultima è stata nel 2008, quando gli astronomi avevano predetto che “l’apertura del mega acceleratore di particelle del Centro europeo di Fisica Nucleare (CERN) di Ginevra, avrebbe creato un enorme buco nero che avrebbe inghiottito la Terra”.
AVANTI IL PROSSIMO – Mary ha comunque previsto la prossima Grande Fine il 10 aprile 2014. Questo secondo i seguaci della Kabbalah (tradizione esoterica del giudaismo) che ha già individuato quel giorno come “la vendetta del diavolo”.
MONO – “Per le religioni monoteiste, c’è Genesi e Giudizio Universale. Dio ha creato il mondo, Dio distruggerà lui. La paura della fine del mondo, è la paura della punizione divina” sostiene Mary. Alla domanda se c’è un nesso tra timore e fine, l’esperto francese sottolinea che “i periodi di crisi sono ovviamente favorevoli alla profezia apocalittica”. Per Mary queste credenze non coincido con lo sviluppo della scienza e il declino della religione: “Dobbiamo ammettere che l’educazione alla scienza non è alla portata di tutti, almeno in quella di tanti profeti di sventura (…). L’astronomia ci ha insegnato che l’universo non è eterno. Il sole ha una fine. Una supernova può esplodere in un angolo la prossima settimana. In breve, l’universo è un ambiente ostile. La fine del mondo si è già verificata, c’è stata 65 milioni di anni fa, quando un asteroide caduto in Messico ha causato la scomparsa di oltre il 70% delle specie, tra cui i dinosauri”.
TRANQUILLI – In conclusione, lo storico ha previsto la reale fine. Alla domanda sulla data della vera fine del mondo replica: “Se parliamo della fine della Terra, non più tardi di cinque miliardi di anni, quando sarà invasa dal Sole. Se si parla della scomparsa dell’umanità prima. Tra un miliardo di anni, ci saranno circa 100 gradi centigradi sulla Terra. Ma a quel punto, l’uomo potrebbe aver trovato un altro posto altrove nello spazio e i nostri discendenti potrebbero aver dimentica l’esistenza stessa della Terra”. Insomma c’è da star tranquilli. Almeno per noi. Anche se drammatizzare il futuro è un modo per esorcizzarlo. Anche se non si superano i cento gradi a dicembre.
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