Draghi e la decisione della Bce: «A marzo la Bce rivedrà la propria politica monetaria»
21/01/2016 di Redazione
“E’ necessario rivedere e riconsiderare la nostra politica monetaria al prossimo Consiglio di marzo”. Questo l’annuncio del presidente della Bce, Mario Draghi, di fronte a un livello di inflazione “più basso del previsto”. – La Bce potrebbe rivedere ed eventualmente modificare le sue politiche si stimolo all’economia al Consiglio direttivo di marzo.
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BCE, DRAGHI “QE REGALA EFFETTI POSITIVI”
Il programma di ‘quantitative easing’ della Bce sta dispiegando i suoi effetti positivi sull’economia dell’Eurozona, puntellandone la resistenza in una fase di “accresciuti rischi al ribasso”, ha sottolineato Draghi, parlando della “volatilità dei mercati finanziari” e dei fattori geopolitici. La Banca Centrale Europea ha lasciato il tasso di rifinanziamento principale allo 0,05% al termine dell’odierna riunione del comitato esecutivo. Confermati a -0,30% i tassi sui depositi overnight presso lo sportello Bce.
BCE, DRAGHI: “TASSI D’INTERESSE BASSI PER MOLTO TEMPO”
i tassi di interesse rimarranno estremamente bassi “agli attuali livelli o più bassi” per “un esteso periodo di tempo”. Continua così Mario Draghi, aggiungendo che l’inflazione è prevista “bassa o negativa nei prossimi mesi. Le aspettative nel corso dell’anno si sono indebolite rispetto a dicembre. Anche se guardiamo ai salari non abbiamo motivi di ottimismo”. Mario Draghi rivendica la bontà delle politiche della Banca Centrale Europa, in grado di ammortizzare lo shock dato dalla crisi: “Le misure messe in campo dalla Bce dall’inizio del 2014 “stanno funzionando e continuano ad avere un impatto positivo sui prestiti a imprese e famiglie. Le politiche stanno aumentando la resistenza europea ai recenti shock economici”.
BCE, DRAGHI: “I GOVERNI ADOTTINO UNA POLITICA FISCALE PRO-BUSINESS MA SI RISPETTI IL PATTO DI STABILITA'”
Certo l’azione della Bce non può bastare da sola e Mario Draghi lo sottolinea con forza, invitando i governi a fare la propria parte: “La ripresa nell’eurozona deve essere sostenuta da riforme strutturali, che devono accompagnare la politica accomodante della Bce. Tutti i paesi devono adottare una politica fiscale piu’ pro-business”. Per fare questo però i governi devono rispettare quanto deciso in sede comunitaria: “Il Patto di Stabilità e Crescita è cruciale per preservare la fiducia nell’Eurozona. Le politiche fiscali devono essere, ad ogni modo favorevoli alla crescita. Oggi -continua Draghi- i sistemi bancari sono molto più resistenti”.
BCE, DRAGHI: “NON CI ARRENDIAMO”
Dal canto suo la Bce, continua Draghi, “è determinata ad agire per rispettare il suo mandato di riportare l’inflazione verso il 2 per cento e non c’è limite a quanto possiamo estendere l’utilizzo degli strumenti previsti dal mandato dell’Eurotower. Non esistono limiti tecnici all’ammontare delle misure. Stiamo adattando i nostri strumenti a condizioni che cambiano e stiamo facendo tutto cio’ che è necessario per portare a termine il nostro mandato e non ci arrendiamo davanti a questi nuovi fattori”.
BCE, DRAGHI: “MIGRANTI? UN’OCCASIONE DI CRESCITA PER L’EUROPA”
Mario Draghi parla anche di migranti e dà una sua lettura della situazione su basi economiche: “L’emergenza rifugiati è uno sviluppo straordinario che cambierà il volto della nostra società e dell’Europa come la conosciamo oggi. Nelle nostre mani c’è l’opportunità di trasformare questo sviluppo in un’occasione di crescita futura per l’Europa
(in copertina foto DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images)