E Berlusconi rispose: «Alessandro Di Battista chi?»
08/01/2014 di Redazione
E anche il Cavaliere disse “chi?”, anche se, a differenza dell’episodio Renzi-Fassina, stavolta la domanda non e’ indirizzata a un esponente del suo stesso partito e non ci sono riprese tv ma un mini retroscena affidato a Facebook da una deputata FI.
BERLUSCONI E DI BATTISTA – E’ infatti Jole Santelli, neocoordinatrice in Calabria, a ‘smontare’ il racconto del deputato M5s Alessandro Di Battista che, sempre su Facebook, aveva raccontato del pressing FI per organizzare un incontro tra lui e il Cavaliere. Ecco allora la versione di Silvio, mediata dalle parole della Santelli: “Sull’elicottero si legge ‘Di Battista (M5S), Berlusconi vuole incontrarmi ma io ho detto no’. Chiediamo a Berlusconi: ‘Presidente, ma lei vuole incontrare Di Battista?’ Lui risponde: ‘Chi è questo che mi vuole incontrare?'”. Lo scambio di battute, sempre tra Santelli e Berlusconi, si chiude cosi’: “No, lui dice che lei lo vuole incontrare’. E Berlusconi: ‘Ma io non so chi sia…'”. Lo riporta l’Agi.
COSA AVEVA DETTO DI BATTISTA – La denuncia di Alessandro Di Battista era di stamattina, ed era stata affidata a Facebook:
Nell’ultimo mese alcuni deputati di Forza Italia mi si sono avvicinati con frasi del genere: «al presidente piacerebbe incontrarti», «lui stima alcuni di voi, tra questi ci sei tu», «i comunisti sono ancora ovunque, dobbiamo sconfiggerli». Le mie risposte (ho anche alcuni sms) sono state: «ringrazia l’ex-senatore per la sua stima ma digli che, dopo aver espletato al meglio i servizi sociali, può godersi i nipoti», «i comunisti non ci sono più, ci siete voi che siete uguali al PD e starete all’opposizione perché noi si va a governare», «sei matta! A Palazzo Grazioli? A parte che non ho nulla da dire all’ex-senatore e poi pensa se mi scattassero una foto? Si parla in Parlamento (chiaramente non con i condannati, quelli li convoca solo il Quirinale), non nei palazzi». A quest’ultima risposta ho anche ricevuto una replica: «noi siamo capaci di farti entrare a Palazzo Grazioli senza che nessuno se ne accorga». «Come no? – ho risposto io – come con quel bischero di Renzi, l’avete invitato ad Arcore, la faina ha anche accettato e voi gli avete fatto trovare i fotografi fuori». Perché vi racconto tutto questo? Per la trasparenza ovviamente, ma perché occorre, una volta per tutte, capire cos’è il M5S. Il M5S non prende per il culo i cittadini, non risponde alla fuffa propagandistica con ulteriore fuffa propagandistica, non parla di accordi, inciuci, leggi elettorali nè a Palazzo Grazioli nè a Palazzo Vecchio. Il M5S vuole cambiare radicalmente questa maniera di trattare i cittadini come spettatori di uno show indecoroso. Il M5S sputtana se necessario, lo fa con il PD e le sue metastasi e con B. e le sue “offerte che non si possono rifiutare” tranne se sei onesto! Sapete perché ci sbattiamo, ci creiamo nemici, evitiamo di entrare nei giochetti televisivi, nelle sceneggiate delle 3 proposte? Perché vogliamo cambiare interamente questo sistema, perché con i mafioncelli o gli amici dei mafioncelli (vedi Faraone, uomo forte di Renzi, il quale si accomodò nel salotto di Agostino Pizzuto, custode dell’arsenale della famiglia del quartiere San Lorenzo-Resuttana di Palermo) non vogliamo fare accordi figuriamoci fingere di farli per lobotomizzare un po’ di italiani. Non prendiamo in giro i cittadini giocando “partite a scacchi” o dando “botte mediatiche”. Questo l’hanno fatto per 60 anni i partiti e guardate come siamo ridotti. Volete questo? Non credo, altrimenti non avreste urlato in centinaia di migliaia quel “tutti a casa” a San Giovanni che rimbomba ancora nei nostri cuori. E soprattutto se volevate questo bastava votare PD o PDL, sono bravissimi a giocare a scacchi fingendo che cambi tutto senza che cambi nulla. Tutto questo discorso si basa sulla fiducia nel popolo italiano. C’è chi pensa che gli italiani siano un popolo di lobotomizzati da fregare con illusioni ottiche o con “la mossa del cavallo fiorentino” e chi crede nelle persone. Noi abbiamo una fede indiscussa nei cittadini italiani, anche in quelli disinformati, anche in quelli che pensano che il PD, sotto sotto, sia meglio di Forza Italia. E sapete perché? Perché un tempo anche noi eravamo disinformati, eravamo fuscelli nelle tempeste partitocratiche, eravamo sudditi. Oggi non lo siamo più e sappiamo che (non sempre, ma ora sì) l’intransigenza è un valore. I cittadini onesti sanno di cosa sto parlando. Con certa gente non dobbiamo avere nulla a che fare, saremo solo complici della loro fuffa. E chissenefrega se dovremo stare mesi (come sulla balla della fiducia al governo Bersani) a spiegare le nostre ragioni. Se entri nei loro giochi sei fottuto, senza accorgertene diventi come loro. Noi abbiamo una credibilità che nessuno di loro può vantare e su questa credibilità ci giocheremo il tutto per tutto alle prossime elezioni. Al voto, con il mattarellum! Vi voglio bene.
LA CONTROREPLICA DI BATTISTA – Ma Alessandro Di Battista non ci sta a passare per bugiardo, e pubblica l’sms incriminato su Facebook. Di questo sms però non aveva parlato forse nel suo primo post, perché la dinamica è totalmente diversa da quanto sopra riportato. Ad esempio non si parla di compravendite, accessi “oscuri” a Palazzo Grazioli e via dicendo. Ed è sparito anche l’accenno ai servizi sociali che pure veniva riportato nella prima denuncia del buon Di Battista: insomma, quel livore da cittadino indignato diventa un blando sorriso di ringraziamento educato. Chissà forse gli sms cattivi sono arrivati dopo, sicuramente Di Battista pubblicherà anche quelli.