E-bike: il futuro della mobilità italiana su due ruote

IL MODELLO SMART – Ma evidentemente questo agli italiani, ed agli europei, non interessa. Anzi, sono le case produttrici di biciclette ed anche di automobili a buttarsi a capofitto nel nuovo settore con la consapevolezza che l’investimento verrà ripagato dall’attenzione del pubblico. È il caso ad esempio di Mercedes che con il marchio Smart nel 2012 presentò la e-bike al prezzo di 2.899 euro. Oltre alle specifiche tecniche previste dalla Legge, è dotata di quattro livelli di potenza e tre marce selezionabili attraverso la manopola di destra. Ma come tutte le biciclette elettriche non va da sola e dopo aver smesso di pedalare ed esaurita la carica data dall’abbrivio, si ferma. Tuttavia appare estremamente efficace in salita e sui percorsi sconnessi.

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LA BICICLETTA TARGATA FORD – Il motore, alimentato da una batteria agli ioni di litio ricaricabile con una presa domestica, consente di percorrere anche 100 chilometri. Peraltro una di queste biciclette è stata regalata nel luglio 2013 dalla Mercedes, nella persona dell’Amministratore Delegato della casa di Stoccarda, Dieter Zetsche, a Papa Francesco. E dopo la bicicletta Smart è arrivata sul mercato la elettrica Ford, realizzata in collaborazione con l’americana Pedego. Come spiega Greenstyle, il mezzo è stato presentato ad inizio febbraio ad una convention di New Orleans e sembra che sia destinata al momento al solo mercato nordamericano. E questo sarebbe un peccato, viste le specifiche tecniche in ballo.

LA CAMPAGNA D’INCENTIVI – La Supercruiser 1, questo il suo nome, raggiunge la velocità di 32 chilometri orari grazie ad una batteria da 48 volt e un motore da 600 watt. La forcella del manubrio è regolabile, è dotata di sette marce con un cambio a farfalla sia a destra sia a sinistra. Una bicicletta futurista, quindi, che però necessita delle modifiche tecniche per diventare appetibile, e sopratutto vendibile, nel mercato europeo. Ma l’evoluzione della tecnica ha portato ad un interesse sempre maggiore dei clienti potenziali che vedono di buon occhio la possibilità di acquistare una bicicletta magari costosa all’inizio ma che appare in grado di far ammortizzare le spese in pochissimo tempo grazie al risparmio legato agli altri sistemi di mobilità che verrebbero messi da parte.

A visitor takes a picture of the Smart e

LA CAMPAGNA D’INCENTIVI – E per questo le amministrazioni locali stanno pensando ad una politica d’incentivi che consentirà una diffusione ancora maggiore delle biciclette a pedalata assistita nel nostro Paese. Il Comune di Bologna ha dato il via ad una campagna d’incentivi per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita o ciclomotori elettrici. Gli aiuti economici saranno di due tipi. Verranno dati 300 euro nel caso di un acquisto di un mezzo appartenente alla categoria, mentre se viene rottamato un vecchio ciclomotore Euro 0 o Euro 1 il contributo raddoppia diventando di 600 euro. Il contributo è riconosciuto sul prezzo finale comprensivo di Iva e non può superare il 50 per cento della spesa sostenuta. Ed ogni cliente può avere solo un incentivo l’anno.

LE CRITICHE – L’amministrazione comunale ha messo a disposizione 380.000 euro, soldi usati ed anche avanzati, al momento, visto che secondo le stime dell’amministrazione locale, al 7 febbraio 2014 erano disponibili ancora 170.417 euro. La Regione Friuli Venezia-Giulia, dal canto suo, finanzierà ogni famiglia o cittadino che vuole acquistare una bicicletta elettrica con un contributo compreso tra 100 e 150 euro. Il fondo dovrebbe essere di 300.000 euro e verrà approvato a marzo. La decisione è stata però criticata da coloro che ritenevano come questi soldi, in un momento di crisi, potessero essere usati per rilanciare l’edilizia e gli interventi volti a migliorare l’efficientamento energetico degli edifici.

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UNA STRADA SEGNATA – La prospettiva è quindi quella di una crescita a lungo termine nell’ordine della doppia cifra percentuale. Attraverso le prime politiche d’incentivazione a livello locale, poi, si comprende quanto sia sentita la necessità d’investire in una diversa mobilità collettiva. La sensibilizzazione all’acquisto di materiale di qualità che può essere riparato e che rappresenta un investimento durevole nel tempo rappresenta la conferma di voler aprire ad un nuovo modo di muoversi. La bicicletta elettrica, o e-bike, sta conquistando il mondo. I numeri crescono, le vendite anche, i fatturati pure. L’Italia sembra seguire la strada giusta. E se ci fosse anche un quadro normativo nazionale relativo ai finanziamenti, potremmo parlare di una nuova rivoluzione verde nella mobilità. (Photocredit Gettyimages / Lapresse / Wikipedia)

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