Ecco perché tutti si fermano a guardare gli incidenti
22/02/2012 di Redazione
Eric Wilson, professore all’università del Nord Carolina, ha una sua teoria
Da quando la natura ha creato gli umarells ce lo siamo sempre chiesti: perché tanta gente si ferma a guardare gli incidenti, e c’è chi – come chi scrive – rischia addirittura di andare a sbattere per guardare meglio quanto succedeva nell’altra corsia? Eric Wilson, professore di inglese alla Wake Forest University del Nord Carolina, ha la sua spiegazione e il Daily Mail, i cui giornalisti probabilmente fanno parte del club, la riporta.
SOSTIENE WILSON – Il professore ne ha parlato nel suo nuovo libro, dal titolo “Everyone Loves A Train Wreck”, e la sua spiegazione è chiarissima: perché guardare gli incidenti, in qualche modo, fa bene alla nostra salute mentale. Per questo non riusciamo a distogliere lo sguardo. Per verificarlo, si è fatto osservatore partecipante di sé stesso, visto che ha notato di avere la stessa morbosa attrazione per gli incidenti. E ha notato che la sua ossessione per il macabro e il sangue è iniziata dopo che si è reso conto di essere sempre più attratto dal lato oscuro della vita. “Perché mi piace Poe? Perché adoro i libri di Mary Shelley e i film horror? Perché, anche se ho una moglie e una figlia, non riesco a smettere di guardare i film di Boris Karloff? Perché tutti abbiamo un lato morboso, e non ci fa stare poi così male”.
LA TEORIA E LA PRASSI – Wilson, per verificare la sua teoria, ha intrapreso un viaggio attraverso “il ventre oscuro dell’America”, intervistando un gran numoero di bioplogi, psicologi, sociologi e antropologi.”Ho chiesto a molti esperti del campo, e mi sono fatto persuaso che se ci avviciniamo al nostro lato oscuro nel modo giusto, questo non può farci che bene. La morbosità dà una strana eccitazione fisiologica, uno stimolo animale che ha, secondo alcuni scienziati, anche un valore dal punto di vista evolutivo. Le gazzelle guardano mentre una loro ex compagna viene mangiata da un leone. E così imparano cosa rischiano se smettono di correre”.
GLI INCIDENTI – Secondo Wilson, se si guarda un incidente d’auto sulla strada, si pensa automaticamente alla sofferenza degli altri e e ci si sente in qualche modo sollevati di averla scampata. A patto che il tutto duri soltanto un attimo: “Chi cerca il dolore, la sofferenza e la catastrofe come suo scopo principale nella vita può ammalarsi di depressione, e diventare insensibili al senso della catastrofe e alla tristezza della vita. In questo modo non si apprezzano più le cose belle”. Sempre il prof è convinto che c’è un film che riassume alla perfezione il tutto: Shining di Stanley Kubrik: “Il pericolo è quando ci rendiamo conto che i mostri sono dentro di noi. In quel momento diventiamo mostri”.