Per l’estate vuoi fare un giro sull’elefante? Sappi che vengono sfruttati al limite della crudeltà
06/07/2017 di Redazione
Fare un giro su un elefante è sempre stato uno dei tuoi desideri? Sappi che molto spesso quegli enormi pachidermi utilizzati come attrazione vengono sfruttati al limite della crudeltà. A denunciarlo è un rapporto dell’organizzazione animalista World Animal Protection che ha esaminato le condizioni di circa 3mila esemplari al servizio delle attività turistiche in 6 Paesi asiatici (Tailandia, Laos, Cambogia, Nepal, Sri Lanka e India). Secondo quanto scoperto dagli attivisti almeno tre elefanti su quattro vivono in condizioni «inaccettabili», incatenati notte e giorno, senza cibo o senza cure adeguate. Ma gli animali, come se non bastasse, vengono anche separati da cuccioli dalle madri per poi subire un crudele addestramento iniziale. Un addestramento che li fa diventare docili e sottomessi durante gli spettacoli o il trasporto dei turisti.
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ELEFANTI IN ATTIVITÀ TURISTICHE, 3 SU 4 SFRUTTATI AL LIMITE DELLA CRUDELTÀ
Tra i sei Paesi asiatici esaminati, secondo World Animal Protection, il peggiore risulta essere la Tailandia, che ospita i tre quarti di tutti gli elefanti tenuti in cattività per attività destinate al turismo. L’obiettivo dell’organizzazione è ora quello di sensibilizzare i turisti che prenotano questo genere di attività. Wap, dal 2015 ad oggi, avrebbe convinto già 160 compagnie di viaggio a sospendere la vendita e la promozione di questi pacchetti. «Se un animale selvatico si può cavalcare, si può abbracciare o se vi si può interagire, è probabile che ci sia di mezzo anche la crudeltà», ha spiegato Jan Schmidt-Burbach, autore del rapporto.
A lavorare per evitare lo sfruttamento degli animali c’è anche Tui, la più grande azienda per il turismo al mondo. Già dal 2010 la divisione olandese di Tui ha sospeso la vendita e la promozione di pacchetti che offrono gite su elefanti. World Animal Protection ha comunicato che in partnership con la Tui Care Foudation proteggerà fino a 1.500 eleganti da qui al 2020.
(Elefanti in Asia. Foto da archivio Ansa. Credit: IAN ROBERT KNIGHT / dpa)