Emilia Romagna: Salvini e Fabbri benedetti da Raoul Casadei, “l’apicella padano”
21/11/2014 di Edoardo Di Gennaro
Durate il penultimo giorno di campagna elettorale per le elezioni in Emilia Romagna, il duo leghista composto dall’aspirante governatore Alan Fabbri e il segretario della Lega Nord Matteo Salvini hanno deciso di giocare il tutto per tutto andando a casa di Raoul Casadei, a Getteo Mare, frazione di Cesenatico. Salvini indossa la felpa con la scritta “Romagna” e sostiene di adorare il liscio, dice che «le tradizioni sono il futuro, non il passato», che l’Europa, oltre a volerci fare pensare, mangiare e vivere allo stesso modo, vuole anche farci ascoltare la stessa musica., per questo motivo per il segretario della Lega Nord «Casadei è un antidoto alla globalizzazione».
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L’APICELLA PADANO – Tra Salvini e Casadei, l’apicella padano, l’intesa è alle stelle fin dalla prima stretta di mano. Il re del liscio fa gli onori di casa, mostra l’orto, le galline e la corte sulla quale si affacciano le villette di quattro generazioni di Casadei, visto che il figlio Mirko è già nonno a 42 anni. Salvini ride e scherza, raccoglie i cachi e fa battute sulla «Terra dei cachi», l’Italia descritta da Elio e le storie tese nell’omonima canzone. I due vanno poi in cucina, dove Casadei mostra le sogliole pronte per essere infornate «comprate queste mattina dal pescatore a Bellaria, freschissime, 22 euro», a chilometro zero, mentre «le uova sono nel pollaio, chi ne ha bisogno si serve». Poi arriva il momento delle piadine con l’acciuga, preparate dalla signora Casadei, che è napoletana.
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«LA LEGA SOSTIENE LA PROPRIA GENTE» – Ma Casadei non era sempre stato di sinistra? «Sì, quando c’era Berlinguer andavo a suonare alle feste dell’Unità – racconta a La Stampa – Bandiera rossa all’inizio e alla fine, e con il pugno chiuso». E adesso? Casadei sostiene che «il voto è segreto», ma aggiunge che «La Lega sostiene la propria gente, mi sembra un partito in evoluzione». Arriva poi il momento dei regali: Salvini dona a Casadei la felpa padano-romagnola e il re del liscio dà al leader della Lega una maglietta con la scritta “Non abbiamo troppe pretese / ci droghiamo di Sangiovese” e l’autobiografia “Bastava un grillo a farci sognare”. Il tutto si conclude con baci, abbracci, risate e consigli al candidato Alan Fabbri, che probabilmente domenica non potrà cantare “Romagna mia” e dovrà accettare l’elezione a governatore di Stefano Bonaccini, candidato del Pd.
(Photocredit: screenshot via Youtube/Lega Nord Padania)