Mentana sulla Rai boccia la riforma Renzi e attacca: tutti lottizzano, anche il M5S
03/08/2015 di Marco Esposito
Enrico Mentana, intervistato da Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, boccia senza appello la Riforma Rai.
«Con questa riforma – supposto che vada avanti – la Rai è e sarà identica a prima. Chi governa presume sempre di poter cambiare le cose mettendo le persone migliori, ma le riforme vanno fatte nella buona e nella cattiva sorte. E invece…».
Per il direttore del Tg de La7 non siamo davanti ad una vera e propria riforma
«Mi pare che l’unica cosa sia un piccolo cambio nella governance. Se andiamo a rivedere i discorsi fatti da Renzi dopo la vittoria alle europee, quando entrò in rotta di collisione col sindacato, col discorso della messa sul mercato di Rai way che – si è visto subito – era tutt’altro che sballato, si vede che ipotizzava una Rai davvero riformabile. Quei discorsi però si sono persi per strada».(…)«tra due giorni tutto verrà fatto nello stesso modo (le nomine n.d.r.) E anche quando scatterà il nuovo meccanismo, non risolverà l’unico vero difetto».
Quale?
«Che a sceglierli sono sempre i partiti!».
Mentana ci tiene a mettere in chiaro una cosa:
(…)La questione di fondo è un’altra: qual è la mission della Rai? Quanti canali deve avere? Come vanno divisi servizio pubblico e area di mercato? La vituperata prima Repubblica, nel ’75, non è che decise di mettere Emilio Rossi al Tg1 e Andrea Barbato al Tg2 prima di decidere cosa voleva fare della tv pubblica».
(…)
«Tutti i partiti avevano fatto proposte molto più innovative di quel che è venuto fuori, ma vedo che si accomodano senza problemi al tavolo dell’ennesima lottizzazione: compresi i Cinquestelle, che ora sceglieranno il loro consigliere: non c’è una camera di compensazione rispetto alla politica, e poi…».
E poi?
«Dentro la Rai non soffia alcun vento riformatore. Vogliamo dirlo? Dai direttori agli uscieru son tutti lì a chiedersi chi arriva adesso. È l’unica cosa che gli interessa».