Equinozio di primavera: la bufala dell’uovo in equilibrio e tutte le leggende su questo giorno

20 marzo 2016, equinozio di primavera. Google ha festeggiato con un doodle fiorito, mentre in molti paesi del mondo di festeggia l’inizio della primavera, la rinascita della terra e il giorno in cui luce e sole si equivalgono in modo astronomicamente perfetto. L’equinozio di primavera è un momento solenne in molte culture di ogni latitudine ed epoca, e attorno a questo giorno si sono sviluppate credenze certamente molto “romantiche” ma, come spiega il Washington Post, non sempre corrispondenti al vero.

EQUINOZIO DI PRIMAVERA È IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA IN TUTTO IL MONDO?

Falso. Non esiste una “definizione” universalmente riconosciuta del primo giorno di primavera. Nonostante la primavera astronomica cominci il giorno dell’equinozio di primavera (che, come sappiamo, ha una data variabile tra il 19 e il 21 marzo), le varie culture di ieri e di oggi hanno simbolicamente identificato l’inizio della primavera anche in altri giorni: ad esempio, nella tradizione celtica il primo giorno di primavera si festeggiava il 1 febbraio. Va sottolineato, anche, che la primavera meteorologica comincia il 1 marzo e termina il 1 giugno: si tratta di una data convenzionale, basata sulla media delle temperature stagionali in una data area.

EQUINOZIO DI PRIMAVERA E L’UOVO IN EQUILIBRIO

Falso. Secondo una vecchia leggenda, nel momento esatto dell’equinozio si riesce a far stare in perfetto equilibrio un uovo. Si tratta, appunto, di una leggenda che affonda le proprie radici nei festeggiamenti tradizionali del capodanno cinese, ma non ha nessuna radice scientifica. Con un po’ di fortuna e molta, molta pazienza, si può mettere in equilibrio un uovo anche in altri giorni dell’anno.

EQUINOZIO DI PRIMAVERA E IL GIORNO CHE DURA QUANTO LA NOTTE

Falso. Nonostante il concetto stesso di equinozio indichi come le ore di luce e quelle di buio si equivalgano perfettamente proprio in questo giorno, non è esattamente così. Ad esempio: il 16 marzo 2016, a Washington, la giornata era equamente divisa in 12 ore di luce e 12 ore di buio, e questo accadeva quattro giorni prima dell’equinozio. Il 20 marzo 2016, giorno dell’equinozio di primavera, le ore di luce complessive erano 12 e 9 minuti. Questo accade per due fattori: il primo è quello della rifrazione atmosferica, un fenomeno ottico che fa apparire il Sole più alto nel cielo rispetto a quanto lo sia realmente a causa della rifrazione della luce solare da parte dell’atmosfera terrestre. Il secondo fattore, invece ha a che vedere con la nostra definizione di alba e tramonto: definiamo “alba” quando il primo raggio di sole fa capolino all’orizzonte, mentre definiamo “tramonto” quando la curvatura superiore del disco solare scompare dall’orizzonte. Questi due fattori, insieme, fanno guadagnare una decina di minuti di luce “extra” nel giorno dell’equinozio, a seconda della propria distanza dall’equatore.

EQUINOZIO DI PRIMAVERA SEMPRE IL 20 MARZO?

Falso. Il giorno dell’equinozio di primavera varia di anno in anno, il che significa che non è necessariamente il 20 marzo, anche se dal 2008 a oggi, e per i prossimi anni, l’equinozio di primavera cadrà proprio in questo giorno. In ogni caso, i calcoli astronomici permettono di collocare l’equinozio di primavera tra il 19 e il 21 marzo.

EQUINOZIO DI PRIMAVERA PIÙ CALDO DI QUELLO D’AUTUNNO?

Falso. Dopo le temperature rigide registrate durante l’inverno, si tende a pensare che l’arrivo della primavera porti con sé anche un repentino innalzamento delle temperature. Generalmente, tuttavia, nel giorno dell’equinozio di primavera si tende a registrare temperature più basse rispetto a quelle registrate nel giorno dell’equinozio d’autunno: questo perché nel giorno dell’equinozio d’autunno si gode ancora degli effetti dell’estate, che ha riscaldato la terra e l’atmosfera per tre mesi, al contrario dell’inizio della primavera che risente ancora del freddo invernale. Per un innalzamento costante e duraturo delle temperature, almeno da un punto di vista teorico, ci vorrà ancora qualche settimana.

(Photocredit copertina: Alan Crowhurst/Getty Images)

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