Le cinque follie della burocrazia europea: dalla curvatura del cetriolo all’abolizione dell’oliera

Burocrazia europea, una ormai lunga e talvolta tragicomica storia di eccessi. I poteri di disciplina sul mercato unico hanno portato la Commissione ad adottare disposizioni caratterizzate da una sorta di mania regolamentare criticata apertamente anche dall’esecutivo attuale guidato da Jean-Claude Juncker. Eccone cinque esempi.

BUROCRAZIA EUROPEA

– Da sogno di convivenza pacifica tra popoli diversi scontratisi per numerosi secoli a mostro burocratico. Negli ultimi anni l’Unione Europea ha subito una torsione negativa della sua immagine pubblica, legata alla crisi e a numerosi regolamenti che hanno suscitato più di una perplessità verso i burocratici di Bruxelles. La Commissione Juncker si è posta l’obiettivo, attraverso l’iniziativa del primo vicepresidente FransTimmermans , di migliorare la legislazione, rendendola più trasparante nella fase iniziale e sottoponendola a verifiche e modifiche continue dopo la sua entrata in vigore. L’obiettivo è di non ripetere più gli eccessi burocratici cristallizzati in questi cinque casi elencati da Handelsblatt.

    • DIVIETO DI OLIERA – Nel 2013 la Commissione presentò un regolamento per vietare le oliere nei ristoranti. L’olio avrebbe dovuto essere fornito ai clienti solo in bottiglie sigillate ed etichettate, con tappi antirabbocco e non riutilizzabili per proteggere la qualità, ed evitare il rischio frodi. La norma era stata chiesta anche dal nostro Paese, ma ha suscitato una vasta opposizione per la diffusione delle oliere in molti Paesi UE ed è stata ritirata per spegnere le polemiche sulla deriva maniacale della burocrazia europea.
    • SOFFIONI DOCCIA – La direttiva del 2009 sull’ecodesign prescriveva la quantità di energia e acqua che alcuni prodotti avrebbero potuto consumare, al fine di proteggere l’ambiente. Per questo motivo erano state inserite nuove norme per disciplinare la realizzazione dei soffioni della doccia, che hanno suscitato immediatamente perplessità per il loro eccessivo peso burocratico.

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  • TACHIGRAFO DIGITALE – Il nuovo regolamento introdotto nel 2015 sul tachigrafo disciplina gli orari di guida che non devono essere superati dagli autotrasportatori così come dai commercianti o imprenditori. Le disposizioni particolarmente restrittive sull’obbligo di registrazione di viaggi per servire un cliente entro cinquanta chilometri oppure per mezzi pesanti meno di tre tonnellate avevano suscitato forte opposizione, e sono state ritirare.
  • MADE IN – L’UE vuole introdurre nuove regole per armonizzare l’etichettatura del “Made In”, finora lasciata ai singoli Stati Membri. L’impostazione liberale della Commissione non piace però a molti Paesi, come l’Italia, che temono per la scarsa tutela dei loro prodotti. Un caso di eccesso burocratico al contrario in questo caso, per evitare un approfondimento del mercato unico potenzialmente dannoso per l’economia nazionale.
  • CURVATURA DEL CETRIOLO – L’esempio più citato per gli eccessi della burocrazia europea è il regolamento della Cee, non ancora Unione Europea, sula curvatura dei cetrioli. Nel 1988 diversi Paesi membri fecero pressione per approvare una normativa che disciplinasse la commercializzazione dei cetrioli all’interno del mercato unico, all’epoca appena rilanciato dalla Commissione Delors. Come spesso capita, l’iniziativa è partita dagli Stati Membri, ma l’impopolarità della norma ha colpito l’Europa.

Photocredit: Dan Kitwood/Getty Images

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