Euribor a 3 mesi sotto lo zero: crolla il tasso di riferimento per i mutui

Buone notizie per chi ha sottoscritto o è intenzionato a sottoscrivere un mutuo a tasso variabile. Per la prima volta da quando è stato istituito nel 1999 l’Euribor a 3 mesi (tasso al quae sono agganciati la maggior parte dei mutui) è sceso sotto lo zero. In base ai dati dell’European Money Markets Institute l’indice ieri è crollato a quota -0.001% (in discesa dal +0,001% di due giorni fa).

 

euribor(Fonte grafici di Euribor a 3 mesi: it.euribor-rates.eu)

 

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EURIBOR A 3 MESI SOTTO LO ZERO, EFFETTO DEL QUANTITATIVE EASING –

Si tratta di uno degli effetti del Quantitative Easing della Bce, l’alleggerimento quantitativo attraverso il quale la Banca Centrale ha cominciato ad iniettare liquidità nel mercato finanziario. Scrive oggi Andrea Franceschi sul Sole 24 Ore:

Il mercato insomma continua a dare più peso alla spinta del Quantitative easing della Bce che alle incognite legate al possibile default di Atene. La riprova si è avuta anche sul mercato primario dei titoli di Stato visto che la Spagna, uno dei Paesi periferici in passato colpiti dal “terremoto debiti sovrani”, ieri ha collocato per la prima volta bond trimestrali con rendimenti negativi. Madrid ha raccolto poco più di un miliardo di euro ad un tasso medio di -0,029 per cento. Un altro segnale importante poi si è visto sul circuito interbancario: uno dei principali tassi usati per determinare i tassi dei mutui a tasso variabile (l’Euribor a 3 mesi) è sceso per la prima volta in territorio negativo attestandosi a -0,001%, in base ai dati riportati dall’European Money Markets Institute.

 

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EURIBOR A 3 MESI SOTTO LO ZERO, QUANTO CI GUADAGNANO I MUTUATARI –

Il calo dell’Euribor (tasso interbancario di offerta in euro) è dunque un ottimo segnale per i mutuatari, soprattutto se si tiene conto che allo scoppio della crisi, nel 2008, il tasso viaggiava intorno al 4%. Se si abbassa l’Euribor (solitamente per i mutui a tasso variabile si tiene conto del tasso a 1 mese o a 3 mesi) scende anche l’importo delle rate, che vengono calcolate sommando il tasso interbancario al margine fisso di guadagno dell’istituto di credito. Spiega Franco Grilli sul Giornale:

Ora, con l’Euribor sotto la soglia dello zero, gli istituti di credito dovrebbero sottrarre dallo spread il valore dell’Euribor abbassando così il tan (tasso annuo nominale) del mutuo (salvo clausole che fissano una soglia minima). Per fare un esempio, nel caso di un mutuo variabile a 15 anni da 200.000 euro con l’Euribor poco sotto lo zero, la rata si aggira sui 1.195 euro, mentre con un Euribor in risalita allo 0,50% la rata lievita a 1.240 euro. Ma se la discesa dell’Euribor è una buona notizia per chi ha un mutuo non lo è altrettanto per le banche. Lo spiega bene lo strategist di Societè Generale, Ciaran Ò Hagan secondo cui «Draghi vuole farci prestare denaro e non farcelo parcheggiare negli investimenti sull’interbancario, l’obiettivo del Qe è spingerci ad assumerci rischi». Ed è più che probabile che quel rischio vada a finire tra le voci di costo a carico delle famiglie.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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