Eva Klotz chiede il doppio passaporto italiano e austriaco dopo il successo di Kurz
16/10/2017 di Redazione
Eva Klotz e il movimento secessionista Süd-Tiroler Freiheit esultano per il risultato delle elezioni austriache. La vittoria del leader dell’ÖVP Sebastian Kurz, che ha riportato i popolari al primo posto dopo quindici anni, e il miglior risultato di sempre dei liberali nazionalisti della FPÖ di Heinz-Christian Strache riaprono la possibilità di un addio del Sudtirolo all’Italia. Secondo Süd-Tiroler Freiheit, la formazione di destra indipendentista che si batte per la separazione della provincia di Bolzano dal nostro Paese. Il partito di Eva Klotz ha commentato con queste parole le elezioni austriache. «Nella nostra patria, l’Austria, è stato eletto un nuovo parlamento. Il movimento per la libertà del Suditirolo si felicita con ÖVP e FPÖ per la loro vittoria e auspica che un nuovo governo austriaco possa finalmente introdurre la doppia cittadinanza per i sudtirolesi. Le elezioni di oggi hanno completamente cambiato il panorama politico austriaco. La precedente coalizione di popolari e socialisti è stata bocciata. I cambiamenti politici in Austria ora avranno effetti anche in Sudtirolo. In Parlamento sono state rafforzate quei partiti che si schierano in modo chiaro col Sudtirolo. Per il nostro territorio ora c’è la grande possibilità che si affrontino con energia temi importanti come la doppia cittadinanza italiana e austriaca, l’inserimento in Costituzione della tutela dell’Austria, e la grazia per i suditirolesi che hanno combattuto per la libertà e ora sono in esilio. Dopo questa elezione è arrivata l’ora di allontanare la politica del Sudtirolo dall’Italia e di spostarla verso l’Austria e l’Europa». Eva Klotz auspica un intervento dell’Austria che non ci sarà. La questione sudtirolese è considerata risolta da Vienna, che ha impegni internazionali di tutela della minoranza linguistica tedesca, ma difficilmente aprirà un fronte diplomatico con l’Italia sul tema. Süd-Tiroler Freiheit è una formazione che da tempo si batte per la secessione della provincia di Bolzano, in contrasto con la collaborazione con Roma che caratterizza il governo della Svp.