Le favolette di Grillo su euro e Germania
12/11/2014 di Andrea Mollica
Beppe Grillo è intervenuto al Parlamento europeo per promuovere il referendum sull’uscita dell’Italia dall’unione monetaria. Una consultazione che avrebbe un mero valore simbolico, se mai fosse approvata dal Parlamento, ma che per il leader del M5S appare la misura più adatta per risollevare le sorti delle 5 Stelle un po’ oscurate in questi ultimi mesi dal protagonismo di Renzi e dalla crescita di Salvini. Il leader del M5S si è poi dedicato alla Germania, definendola scorrettamente la “nazione più corrotta d’Europa”.
BEPPE GRILLO E IL REFERENDUM SULL’EURO – Beppe Grillo si è recato al Parlamento europeo per tuonare contro le istituzioni comunitarie, e lanciare la proposta di un referendum sull’uscita dell’Italia dall’unione monetaria. Le parole di Grillo sono state tanto forti quanto vacue. Il Movimento 5 Stelle propone una consultazione simbolica come quella svolta in contemporanea alle elezioni europee del 1989, che chiedeva agli italiani il loro assenso a un’evoluzione delle Comunità europee in quella che poi diventò l’Unione Europea coi trattati di Maastricht del 1992.
Ritenete voi che si debba procedere alla trasformazione delle Comunità europee in una effettiva Unione, dotata di un Governo responsabile di fronte al Parlamento, affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità?
I toni minacciosi di Grillo appaiono una mera strumentalizzazione di un referendum consultivo che non avrebbe alcun valore legale. Esattamente come quello che si è appena svolto in Catalogna, e che ha solo inasprito i conflitti tra il governo centrale di Madrid e la Comunità autonoma guidata dall’esecutivo di Artur Mas. A differenza che in Catalogna, dove la consultazione simbolica è stata promossa dalla maggioranza del Parlamento formata da Convergenza e Unione e la Sinistra repubblica catalana, il Movimento 5 Stelle non ha i numeri per far approvare questo referendum. Nel 1989 fu approvata una legge costituzionale per far svolgere la consultazione sull’Unione Europea. L’articolo 138 prevede una doppia lettura a Camera e Senato, con maggioranze rafforzate. Il M5S può solo sperare che una parte significativa del PD, oltre che il resto dei partiti del Parlamento, votino a favore di questa consultazione per farla passare in Parlamento. L’ipotesi del referendum per l’uscita dell’euro appare dunque molto remota.
BEPPE GRILLO, L’EURO E IL DEFAULT – Beppe Grillo, nel post sul suo blog che ha ripreso la conferenza stampa di Bruxelles, si è poi dedicato ai danni causati dall’euro all’economia italiana.
L’euro sta distruggendo l’economia italiana. Dal 1997, quando l’Italia rivalutò la lira per agganciarla all’ECU (condizione per poter entrare nell’euro) la produzione industriale italiana è scesa del 25%, nello stesso periodo in Germania è cresciuta del 26%. Sono state vendute all’estero centinaia di imprese italiane che hanno fatto la storia e la fortuna del Made in Italy. Il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 43% e circa mezzo milione di lavoratori sono in cassa integrazione. L’Italia non può fare investimenti a causa del debito pubblico e degli interessi che comporta agganciati all’euro, gli interessi passivi annui sul debito pubblico arrivato a luglio alla quota record di 2.168,6 miliardi di euro sono destinati ad aumentare e a raggiungere quota 100 miliardi nel 2015. Stiamo soffocando. Nel primo semestre del 2014 hanno chiuso più di 8.000 imprese, due all’ora. Dobbiamo svincolarci dalla morsa dell’euro il prima possibile. Prima del default.
I dati sono formalmente precisi, ma l’idea che l’uscita dall’euro ci permetta di evitare il default, ovvero il ripudio del debito, è alquanto surreale. Se è vero che il nostro Paese spende una cifra davvero ingente per il servizio del debito, poco più di 80 miliardi nel 2013 e in crescita per i prossimi anni, non si vede come al di fuori dell’unione monetaria i nostri interessi possano calare. I rendimenti sulle obbligazioni sovrane italiane sono scesi da quando il nostro Paese è entrato nell’euro. Durante la crisi del debito sovrano lo spread dei Paesi più in difficoltà come la Grecia, il Portogallo o gli altri è esploso proprio perché gli investitori pensavano di tutelarsi da un’eventuale uscita dall’unione monetaria.
BEPPE GRILLO E LA FAVOLA SULLA GERMANIA – Beppe Grillo ha attaccato la Bce e la Germania, come ormai consuetudine di ogni movimento no euro. Il leader del M5S però ha davvero esagerato quando ha definito la Germania il Paese più corrotto d’Europa, strumentalizzando uno studio, vero, della Visa realizzato dall’università di Linz.
La ricerca della Visa indica come la Germania abbia l’economia sommersa più grande d’Europa in numeri assoluti, 350 miliardi, ma in relazione al Pil, il dato che più conta, ci sono numerosi Paesi dell’UE che la superano. In relazione al Pil tedesco il sommerso è stimato intorno al 13%. I lavoratori occupati nel nero tedesco sono circaotto milioni, prevalentemente concentrati nel piccolo commercio e nell’edilizia. In termini assoluti la Germania è la più grande economia sommersa d’Europa, ma in termini relativi, ovvero in percentuale sul Pil, la dimensione del lavoro nero assume un significato diverso. In paesi come Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Francia l’economia sommersa è minore, ma all’Est Europa si registrano percentuali di lavoro nero molto maggiori, che arrivano fino al 30%. Capofila è la Bulgaria, seguita da altre nazioni orientali come Croazia o Lituania. Nel Sud Europa invece l’economia sommersa è stimata intorno al 20% nei paesi in eurocrisi come il nostro, oppure Portogallo, Grecia e Spagna. Quindi a differenza di quanto affermato da Grillo si può dire che l’Italia ha un’economia sommersa più rilevante rispetto alla Germania, così come molte altre nazioni europee. Senza contare che il nero in un negozio o in un bar dove non si pagano i contributi o le tasse per i propri collaboratori non è proprio l’equivalente dei soldi fatturati dalle mafie commerciando armi o droga. Tuonando contro la Germania Paese più corrotto d’Europa Grillo ha detto un’altra favola simile a quella racconta sul referendum per l’uscita dall’euro.
(Foto di copertina: Guglielmo Mangiapane / LaPresse)