Matteo Salvini e Fedez: nuovo show su Twitter, feat. Piero Pelù
22/06/2015 di Valentina Spotti
Fedez e Matteo Salvini si scambiano “complimenti” su Twitter e proprio nel giorno di Pontida. Ieri, sul palco del raduno della Lega Nord, il leader del Carroccio aveva pronunciato una frase infilandoci i nomi di Jovanotti e di Adriano Celentano perché «non è necessario essere compagno per cantare bene». Poi però era arrivato il riferimento a Fedez, con il quale Salvini ha una querelle aperta ancora dai tempi delle manifestazioni no Expo del primo maggio scorso: «Volete che io davanti a 50mila persone debba perdere tempo per Fedez? – ha twittato il segretario della Lega Nord da Pontida – Un anno di servizio civile anche per lui!»
SALVINI VS FEDEZ ROUND NUMERO… –
Il rapper milanese non è stato zitto e gli ha risposto per le rime: «Veramente non te l’ha chiesto nessuno e nessuno ti ha cagato. Stai bene? Le hai prese le goccine oggi? Mi fai preoccupare».
Salvini si è preso una notte di riflessione prima di rispondere, chiamandolo ostentatamente “fratello” e tirando in ballo addirittura le multinazionali:
L’ATTACCO DI PERO PELÙ –
Tra Matteo Salvini e Fedez il round sembrerebbe essersi chiuso lì, ma il leader del Carroccio ha dovuto rispondere anche ad altri attacchi, provenienti da un altro cantante: nella mischia dell’arena social si è buttato anche Piero Pelù che ieri, dal palco del concerto fiorentino per la Giornata del Rifugiato, diceva: «Ogni volta che parla di ruspe vorrei che qualche ruspa andasse alla sede della Lega per raderla al suolo. Anche a Radio Padania».
La risposta di Salvini non si fa attendere e, questa mattina, è comparso su Facebook un post sarcastico:
Il signor Piero Pelù, cantante, ieri ha attaccato me e la Lega. “Ogni volta che Salvini parla di ruspe, vorrei che qualche ruspa andasse alla sede della Lega e di Radio Padania per raderle al suolo”. Oh Piero, Piero, democratico compagno Piero….. Ti abbraccio e ti sono vicino, più che di ruspe hai bisogno di aiuto!
Finirà mai?
(Photocredit copertina: ANSA / MATTEO BAZZI e ANSA/PAOLO MAGNI)