L’epicfail di Feltrinelli sulla poesia di Pablo Neruda (che non lo era)
13/07/2015 di Redazione
Scivolone social per La Feltrinelli, la famosa catena di librerie che sulla sua pagina Facebook conta quasi trecentomila fan. Nella mattinata di domenica, sulla pagina ufficiale, è comparso un omaggio a Pablo Neruda, per celebrare il 101° anniversario della nascita del poeta cileno premio Nobel per la letteratura nel 1971. In effetti Neruda è nato il 12 luglio 1904, ma i versi che gli sono stati accostati nel post pubblicato da La Feltrinelli non sono suoi.
CHI HA SCRITTO “LENTAMENTE MUORE”? –
La poesia che è stata erroneamente attribuita a Pablo Neruda è Lentamente Muore, della scrittrice e giornalista brasiliana Martha Medeiros. Si tratta di versi molto famosi, che la Medeiros ha pubblicato nel 2000, e che per qualche ragione, sono stati attribuiti più volte proprio a Neruda. Neruda, tuttavia, non è l’autore di Lentamente Muore, e il fatto che un errore tanto grossolano arrivi proprio da una delle più importanti catene di librerie italiane non è passato inosservato agli utenti, che nei commenti hanno tirato fuori il lapis blu:
CLEMENTE MASTELLA E L’EPICFAIL D’ANNATA –
Ed ecco che, inevitabilmente, si torna a parlare di quell’episodio del gennaio 2008 che vedeva Clemente Mastella, allora senatore dell’UDEUR, citare in Parlamento i versi di Lentamente muore, attribuendoli a Pablo Neruda. L’errore aveva provocato l’intervento della Passigli Editori, che pubblica in Italia le opere del poeta cileno: Stefano Passigli aveva addirittura precisato in un comunicato che chiunque conosca la poesia di Neruda «si accorge all’istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento». L’errore del social media manager di Feltrinelli, tuttavia, ha riacceso il dibattito sulla nascita dell’uovo e della gallina, o meglio: è nata prima la bufala di Lentamente Muore di Pablo Neruda o l’errore di Mastella?
RIMPROVERI E SOLIDARIETÀ –
Da Feltrinelli piovono le scuse: si incolpa il caldo e la stanchezza prima delle ferie come responsabili della vista. Qualcuno però non sembra disposto ad accettare tali giustificazioni:
Ma c’è anche qualcuno che solidarizza con il team social di Feltrinelli, costretti a gestire un fiume di commenti che chiunque lavori sul web avrebbe voluto evitarsi:
(Photocredit copertina: Facebook/La Feltrinelli)