Un sondaggio (preoccupante) sul femminicidio: c’è il rischio ‘assuefazione’
27/01/2017 di Donato De Sena
L’istituto demoscopico Swg ha pubblicato un sondaggio preoccupante sull’emergenza femminicidio che riguarda il nostro Paese. Secondo una rilevazione diffusa oggi, nella società italiana l’allarme per l’uccisione delle donne da parte dei loro partner negli ultimi tempi è calato ed è aumentato il «rischio di una possibile assuefazione al fenomeno, di un depotenziamento dell’attenzione dell’opinione pubblica». Un processo che sarebbe «frutto di una società che, pur scandalizzata da questi fatti, non ha ancora intrapreso la via della guerra culturale alla violenza e alla stereotipizzazione del ruolo delle donne».
LEGGI ANCHE > Rocco Casalino verso il Parlamento, Grillo e Casaleggio lo vogliono promovere
FEMMINICIDIO, 1.250 VITTIME IN 10 ANNI
«Sono oltre 1.250 – spiega Swg nella sua analisi – le donne che nel corso degli ultimi dieci anni sono state uccise per mano del proprio uomo. Quasi il 30% di questi omicidi è stato commesso dall’ex marito o dall’ex fidanzato, che ha preferito sopprimere una vita (o, per le più ‘fortunate’, sfregiare il corpo) pur di non accettare la fine della relazione. Bruciate, trafitte da decine di coltellate, legate, picchiate, strangolate, fatte a pezzi, soffocate, sfigurate: un set inaudito di violenza e orrore segna la storia di ognuna delle vittime».
FEMMINICIDIO, EMERGENZA PERCEPITA DAL 77 AL 72%
«Nel 2013 – fa sapere Swg – il fenomeno era avvertito come un’emergenza dal 77% degli italiani. Alla fine del 2015 il dato era salito all’82%. Oggi siamo scesi di dieci punti, al 72%. Il raffreddamento coinvolge, in particolare, gli uomini (la percezione dell’emergenza è scesa dal 75% al 65%), i giovani (tra i Millennials il livello di allarme si ferma al 59%) e i residenti nel Nord (ovvero proprio nell’area in cui si è registrato il 53% dei femminicidi nel 2016). Per fortuna continua a resistere l’assoluta ingiustificabilità della violenza sulle donne (85%), anche se qualche distinguo fa capolino, con i giovani maggiormente giustificazionisti e una quota minoritaria di uomini (72%) che rintraccia nella paura di essere lasciato un motivo accettabile di discolpa».
Più nel dettaglio, il 72% di coloro che considerano oggi il femminicidio un’emergenza (il 65% tra gli uomini e il 79% tra le donne) è composto dal 39% di chi risponde ‘molto’ e dal 33% di chi risponde ‘abbastanza’. Con l’affermazione ‘Oggi il femminicidio è un’emergenza’ sono ‘molto’ o ‘abbastanza’ d’accordo il 59% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni, il 64% di coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni, il 65% del campione tra i 35 e i 44 anni. Tra gli over 44 le percentuali salgono: 83% per gli intervistati tra i 45 e i 54 anni, 71% per i rispondenti tra i 55 e i 64 anni e, infine, 81% tra gli over 64. Il sondaggio di Swg è stato realizzato tra il 16 e il 18 gennaio 2017 con metodologia di rilevazione mista (Cati e Cawi) su un campione rappresentativo nazionale di 1.500 soggetti maggiorenni.
(Immagine di copertina da Pixabay.com)