Ferrara: un tuffo nella “città moderna” dell’Europa rinascimentale
11/08/2017 di Redazione
Il fascino del Rinascimento estense raggiunge la massima espressione a Ferrara. Fu il duca Ercole I d’Este a voler incardinare nel nucleo medioevale cittadino il seme di quest’arte attraverso un grandioso progetto realizzato dall’architetto e urbanista di corte Biagio Rossetti. AdnKronos ripercorre le principali tappe che hanno condotto Ferrara all’attuale aspetto in quest’articolo.
FERRARA, UNA STORIA INTRECCIATA CON LA FAMIGLIA D’ESTE
Il nostro viaggio nel cuore di Ferrara inizia presso la valle del delta del Po, luogo abitato per migliaia di anni. La svolta, riconosciuta universalmente, ebbe inizio con la famiglia regnante d’Este, capace di realizzare ampi progetti di bonifica e di edilizia. Tra il XIV e il XVI secolo diverse opere tracciarono il primo solco verso la trasformazione della zona attraverso la bonifica di ampie aree paludose, l’istituzione di castalderie, la costruzione di canali e di percorsi stradali nel quadro del piano generale di sviluppo urbano e l’edificazione di una rete di residenze nobiliari, note come le “Delizie estensi”, le quali fungevano da collegamento tra la capitale del Ducato e la zona del fiume. Ferrara riuscì a svilupparsi per mezzo di un complesso piano di urbanizzazione come l’Addizione Erculea, ad opera di Rossetti, che rappresentò uno dei primi schemi a considerare la visione prospettica.
FERRARA, ESEMPIO ECCEZIONALE DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL RINASCIMENTO
È l’ultimo anno dello scorso millennio quando l’Unesco include la città di Ferrara nel Patrimonio mondiale dell’Umanità, con il suo centro storico, le Delizie estensi e il Delta del Po. Anche Autostrade per l’Italia hanno promosso un progetto denominato “Sei in un Paese meraviglioso” per valorizzare il luogo che viene descritto in questo modo dalla Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale: «Gli sviluppi urbanistici realizzati nella Ferrara rinascimentale ebbero una profonda influenza sulla progettazione urbanistica e sui processi di conservazione programmati nel corso dei secoli successivi. La scuola architettonica ferrarese (Biagio Rossetti, Girolamo da Carpi, Giambattista Aleotti, ecc.) esportò metodi ed elementi del design urbanistico, come mura e fortezze, anche nella pianificazione di altre città italiane ed europee». Altra nota di colore: «Durante i due secoli determinanti per il Rinascimento – è scritto inoltre nei criteri per l’iscrizione all’ambitissima lista – la brillante corte della famiglia d’Este di Ferrara riuscì ad attrarre artisti di primo piano, poeti e filosofi e divenne un centro fondamentale per lo sviluppo e l’applicazione pratica del “nuovo umanesimo” in Italia».
(Credit Image: Ge Chen/Xinhua/ZUMAPRESS.com)